#unacuriositàvenezianapervolta 215
In Merceria di San Salvador
Se siete buoni Veneziani per davvero … e non solo d’etichetta … Recatevi un giorno un'altra volta nelle Mercerie di San Salvador proprio accanto a quella che è stata la Schola Grande di San Teodoro … a due passi dall’Emporio Realtino … Lo so che conoscete bene il posto, e che sapete molto o tutto sui Canonici Lateranensi che l’hanno abitato e vissuto per secoli … ma provate lo stesso a seguire il mio consiglio.
Tralasciati i superbi Chiostri che sorgono proprio lì accanto, proprietà oggi di Telecom, e lasciate stare anche il magnifico Refettorio che c’è all’interno … Entrate piuttosto dentro al chiesone davvero splendido … Anche lì: lasciate stare per un attimo le altre meraviglie artistiche: la Pala d’Oro di San Salvador ad esempio, e gli antichi affreschi della Sacrestia, e anche gli altri teleri superbi e bellissimi come la “Cena in Emmaus” di Vittore Carpaccio … Portatevi, invece, a metà della chiesa sulla destra rispetto all’Altare Maggiore … praticamente proprio di fronte all’Organo sospeso in altro nel suo “pollaio-cantoria”.
Ebbene: vi troverete di fronte a uno degli ultimi capolavori del Tiziano Vecellio: un’“Annunciazione” ... A primo acchito forse non vi dirà più di tanto rapiti come possiamo essere noi Veneziani dal tanto bello sparso ovunque in giro per la nostra città … A volte ne siamo come assuefatti, come imboniti, tanto non saper gustare il bello e l’originalità di ciò che ci capita ancora una volta davanti.
Fermatevi perciò stavolta … Infilate la monetina-obolo per far accendere la luce, e gustatevi lo spettacolo …
Sedetevi di fronte … e fermatevi a pensate però … Immaginate per un attimo: non costa nulla.
Tiziano era quasi cieco, oltre che pieno di anni, quando realizzò quel dipinto … E sapete che ha fatto per realizzarlo ? … Osservate con attenzione le ali dell’Angelo a sinistra del dipinto: buttava a manate i colori sulla tela inseguendo le ombre dei suoi disegni … e poi li sfregava, li stendeva e tirava con le dita e con le mani.
Che genio e artista !
Quell’Annunciazione è l’esito di uno dei suoi tanti “sfregàssi”: così li chiamavano … Osservate anche l’impasto della luce e delle nuvole che riempiono la tela … Non lo immaginate all’opera ??? … Non sentite frusciare le sue mani e le sue dita imbrattate dai colori “fangosi” che era abituato ad usare ? … Li chiamava proprio così: “fangosi”, ed erano come macchie di colore buttate là sulla tela … ma con impareggiabile abilità: vedete l’effetto finale.
Venezia è stata anche questa … Ogni tanto serve fermarsi per rigustare ammirati il tanto che possediamo da sempre ... che abbiamo sotto gli occhi, e forse rischiamo un po’ di dimenticare.
L'Annunciazione è stata commissionata a Tiziano tra il 1559 e 1564 dalla famiglia D'Anna di Pietro Cornovi della Vecchia … Erano Mercanti Veneziani, che risiedevano però anche ad Ancona … Ordinarono a Tiziano l’Annunciazione insieme ad altri due teleri per le Cappelle di Famiglia a Venezia nella chiesa di San Salvador, ma anche ad Ancona …. Il 7 maggio 1559 Antonio della Vecchia scrisse nel suo testamento raccomandando d’essere seppellito nella Cappella di Sant'Agostino in San Salvador di Venezia, nella tomba di famiglia col padre Venturino … Per ottenere questa concessione dai Canonici Regolari di San Salvador donò alla chiesa 300 ducati, e precisò che si doveva costruire un nuovo altare in pietra d’Istria con dorature (attribuito a Jacopo Sansovino), e che si doveva sovrapporvi una pala eseguita dal Tiziano raffigurante appunto “l'Annunciazione”: "Dopo che l'altare è stato reso vivo secondo il disegno e ho concordato con la taggiapiera che seglie ha dato soldi a causa del suddetto lavoro, assomiglia a Messer Tiziano per realizzare la pala d'Incarnazione di nostro Signore ..."
Gli altri due pezzi commissionati nella stessa occasione e dalla stessa famiglia furono la stupenda Pala della Trasfigurazione realizzare circa nel 1560 e collocata sull’Altare Maggiore della stessa chiesa di San Salvador … Andatela a vedere: è lì davanti a voi a soli due passi … Altro capolavoro sublime del Tiziano ! …. e una Crocifissione con la Madonna e i Santi Domenico e Giovanni Evangelista per l’Altar Maggiore della chiesa di San Domenico di Ancona, oggi in deposito nella Pinacoteca Podesti di Ancona.
Curiosità … Sulla destra del secondo gradino dipinto nel quadro, sotto a un vaso di fiori che sembrano quasi piccoli fuochi d’artificio, c’è un’iscrizione: “Ignis Ardens non comburens” = "Il fuoco che brucia senza bruciare"… Il riferimento è quasi certamente al biblico “Cespuglio di Mosè” sul Sinai … Il quasi impossibile quanto incredibile concepimento della Madonna insomma era paragonabile a quello del cespuglio che secondo il racconto biblico bruciava ma non si consumava mai ... Erano argutissimi e profondi i Veneziani di allora … e Tiziano insieme a loro.
Altra curiosità: c’è dipinta la parola “signum” sul libro che la Madonna tiene in mano nel dipinto … Probabilmente Tiziano s’è ispirato al racconto del Vangelo di San Luca dove si legge: “Questo è il segno per te: troverai un Bambino avvolto in fasce, sdraiato in una mangiatoia.” ... Saper leggere i Segni contenuti ed espressi dalla Storia … Altra abilità interiore non da poco … Altro spunto di riflessione, altra Sapienza da acquisire per chi si fermava ad ammirare il quadro del Tiziano.
Terza e ultima curiosità: il dipinto è firmato "Titianus Fecit Fecit" ... con “fecit” scritto due volte, quasi ad esprimere l’orgoglio del Tiziano d’essere l’autore di quell’opera, e la consapevolezza d’aver realizzato qualcosa di veramente bello e di valore, meritevole d’elogio e ammirazione ... Dall’analisi radiografica si evince però che Tiziano voleva scrivere probabilmente solo un’unica parola: “faciebat” … Quindi salta quell’interpretazione forse un po’ gratuita … ma poco importa.
Alcune Cronache e Scritti Veneziani raccontano … dicono più che altro … che Tiziano nell’occasione di quel quadro non abbia pensato più di tanto al mito della città di Venezia fondata il giorno dell'Annunziata, l’Annunciazione … celebrata il Giorno della Sènsa ... Si dice che Tiziano abbia dipinto insolitamente quell'Annunciazione pensandola piuttosto come se fosse accaduta all'interno della stessa chiesa di San Salvador che aveva il pavimento piastrellato di rosso e bianco, e la fila delle colonne … Insomma: il mistero accadeva dentro alla vita e ai posti soliti dei Veneziani, e non chissà in quale Cielo Mistico impossibile e lontano.
Guardate poi la Madonna del dipinto … Più Incarnazione di così ? ... Tiziano, anche se ha fatto predominare la statura “più importante e ultraumana” dell’Angelo, ha raffigurato la Vergine mettendo in gran mostra tutta la sua carne pienotta e prosperosa … Quella Madonna ha poco di spirituale: è una prosperosa Veneziana di allora probabilmente … Osservati i seni come spingono il tessuto … Tiziano ha voluto evidenziare “la carne” della Vergine ponendo così l'accento sul fatto di un Gesù creato è fuoriuscito proprio dalle carni tiepide di una donna: la VergineMadonna ... Non un Dio perso per aria quindi per i fatti suoi … Non un dio solo Mistero asettico e inarrivabile, ma un Dio impiantato in quello che siamo noi Umani … Carne Vivissima.
Bravo Tiziano !
Si dice di lui che negli ultimi anni della sua vita fosse del tutto preso, quasi ossessionato culturalmente e emotivamente dal mistero della sofferenza e della “Tragedia umana del Vivere” … Non era un grande ottimista quindi ... Andate a vedere il “martirio della carne” e l’esplosione della luce rappresentata nel “Martirio di San Lorenzo” nella chiesa dei Gesuiti a Venezia vicino alle Fondamente Nove di Cannaregio … Con quelle interpretazioni pittoriche d’impasti di luce mescolati fra Eterno e Temporale Umano sembra che Tiziano ci abbia detto tramite il dipinto che uno spiraglio di Salvezza poteva pur esserci: il Divino con la sua luminosità poteva in qualche modo irrompere, salvare e nobilitare l’Umanità in se perduta, buia, di carne fragile e povera di senso …
Tiziano era vivo e pensava insomma … come noi di oggi.