#unacuriositàvenezianapervolta 218
La saga-epopea dei Nobili Pesaro ... Pisaura Gens Venetica
(seconda parte)
Rieccomi con quella che ho chiamato la “Saga-epopea dei Nobili Pesaro.”… In realtà: non è che quella dei Pesarosia stata una vicenda eccezionale … Quanto è capitato a loro è per molti versi assimilabile a ciò che è accaduto a molte delle Nobili Famiglie Veneziane, ma come vi dicevo: è piacevolissimo (secondo me) addentrarsi e perdersi un po’ a curiosare nella “soffitta delle tante singolarità di Venezia” …Perciò rieccoci qua: a dire dei Nobili Pesaro.
La volta scorsa ho iniziato dandovi di loro un’immagine piuttosto negativa di uomini esuberanti e sbruffoni, mezzi delinquenti … Possiamo dire che certi nomi del Casato dei Pesaro hanno fatto di certo traballare il “buon nome”della Famiglia tanto da far scendere vertiginosamente fra i Veneziani e gli altri Nobili la popolarità e la stima che nutrivano verso di loro…Vi garantisco però che ce ne sono stati altri che sono stati in tutto e per tutto diversi … Facciamola breve: eccoli qua.
Prendiamo Jacopo Pesaro, ad esempio ... Uomo capacissimo di grande mecenatismo: commissionò non a uno qualunque, ma a Tiziano Vecellio la famosa “Pala Pesaro” realizzata fra 1519 e 1526 per “l'altare di famiglia” collocato nella Basilica dei Frari Minori della Chaxa Granda dei Frari… Dovete sapere che i Pesaroconsideravano quella dei Frari “la loro chiesa”: se guardate la mappa dei canali Veneziani, i Pesaro saltavano un attimo in barca, percorrevano il canale adiacente al loro Palazzo, ed erano già pronti a sbarcare là … Era un attimo raggiungerla, e lì con i Frati erano più che di casa.
Nel bellissimo telero di Tiziano di cui vi dicevo, si può vedere ancora oggi sulla sinistra un Turcotrascinato in catene davanti alla Madonna e alla Famiglia Pesaroriunita in preghiera ... Questo apparentemente semplice dettaglio racconta quali erano gli “interessi” dei Pesaro, cioè i motivi della Gloria e del Merito del Clan Familiare… Sempre lo stesso Jacopo Pesaros’era fatto già dipingere “bellissimo” qualche anno prima, fra 1502 e 1512, in un altro quadro realizzato ancora dallo stesso abilissimo Tiziano. Messer Jacopo, che in realtà era molto e molto di più che un semplice Sjor Veneziano, s’era fatto ritrarre posto accanto a Papa Alessandrocon in mano lo stendardo di Famiglia Pesaro mentre lo stesso Papa lo presentava addirittura a San Pietro in persona … Pensate: un Pesaro affacciato sul Paradiso… Che si poteva pretendere di più ?
Jacopo Pesarofu di certo un uomo di rango: Vescovo di Pafo, Ecclesiastico e Legato Papale … Penserete di certo come me: un uomo raffinato di cultura, industriosissimo nelle buone maniere … Lo si vede, infatti, nel dipinto: mite e supplice, quasi umilissimo e severo, con le mani delicate … Verrebbe da pensare: “Quello era un uomo di Dio … Un uomo “buonino” di Devozione e Preghiera: tutto Chiesa e Sacrestia, impegnato in Processioni, Benedizioni, Rosari e Breviari in Coro con fra le mani Sante Reliquie e preziosissime miniature di Santi e Madonne …Un Uomo di Dio insomma !”
Già … Era vero tutto il contrario … Jacopo Pesaro fu il Comandante in Capo, cioè il Generalissimo della Flotta Navale da Guerra del Papa al tempo in cui Venezia prese Santa Maura ai Turchi ... Era a capo di ben venti Galee da Guerra Pontificie, e pagò di tasca sua ben 1.000 ducati (l’equivalente di una dote matrimoniale o monacale) per finanziare ulteriormente la Guerra col Turco … Quello non fu comunque un gesto così insolito, come Jacopo avevano fatto altri Vescovi(Cividale, Torcello, Vicenza, Cipro), Abati, Patriarchi di Nobili FamiglieVeneziane (Grimani, Barbaro, Civràn) e intere Comunità Civili e Religiose(Bergamo, Padova, ecc) … Jacopo Pesaro però non si limitò a contribuire come avevano fatto gli altri, ma fece bene di più ... Fu un temibilissimo quanto spietato bombardone guerrafondaio come lo era lo stesso Papa. Fu gente come loro che mise di continuo a ferro e fuoco l’intero Mediterraneo“in nome di Dio e della Cristianità”, spinti non dalla Fede, ma bensì da un incontrollabile quanto insaziabile istinto politico ed economico che li spinse a perseguire i loro interessi, e soprattutto a cercare di primeggiare e prevalere su tutto a tutti … costasse quel che costasse.
In questo truculento quanto perfido “disegno di destino”, gente come Jacopo Pesaro e Papa Alessandro, insieme a molti altri, seppero trascinarsi dietro l’Europaintera determinandone la sorte.
Jacopo Pesaro… Altro che uomo mite e tranquillo di Fede, Speranza e Carità ! … “Uomo di Dio”: si … “Ma di un Dio per conto suo, creato a sua misura e soddisfazione.”
Jacopo Pesarofu quindi un notevole: “Homo de guèra e da mar” più che “de cjesia” ... Morì nel 1547 venendo posto nella “sua”Cappella di Famigliadei Frari dove già nel 1544 era stato deposto un altro Pesaro: Francesco, Arcivescovo di Zara, Patriarca di Costantinopoli, e Vescovo di Brescia nominato dal Senato della Repubblica Veneziana.
Sentire un po’ che si diceva su quel sontuoso sepolcro di Famiglia che potete vedere benissimo ancora oggi: “ … la Cappella dei Frari nata da un accordo perpetuo fra Jacopo Pesaro Vescovo di Paphos Nobile Veneziano con i suoi magnifici signori suoi fratelli, e Fra Germano Da Casale dei Frati Minori dell’Ordine di San Francesco, Guardiano benemerito della Cà Granda dei Frari e Maestro della Provincia di TerraSanta … Ai Pesaro fu concesso l’Altare della Beatissima Maria sotto il titolo della Concezione posto nella chiesa sul lato destro della Cappella di San Pietro e la Porta de la Madonna …”
Sentite che cosa fece scrivere Jacopo Pesaro nel contratto con i Frati per la gestione di quel mausoleo di Famiglia:“… per avere, godere, fabbricare, adornare e porre in ordine come piacerà al Signor Vescovo e ai suoi fratelli … Si possa fare una tomba terrena nel pavimento e un tumulo a muro solo su un lato del detto altare con le sue insegne, epitafi e ornamenti, come è decoroso e come piacerà al detto Vescovo, e saranno a sue spese sia l’altare o cappella, che la tomba e tumulo suddetti … E inoltre che il detto Reverendissimo sia tenuto a dotare e stipendiare una Mansioneria Perpetua (di Messe) da 25 o 30 ducati annui che vengano ogni anno riscossi dal suddetto Guardiano e Convento e dai loro successori … che hanno promesso, e dovranno officiare ogni giorno e in perpetuo una Messa per le Anime del suddetto Vescovo, e fratelli e sorelle e loro parenti defunti. Inoltre che il suddetto Signor Vescovo con i suoi eredi e successori debba ogni anno il giorno della Festa della Concezione concedere e donare al suddetto Guardiano e Convento e ai loro successori due ducati per preparare la pietanza del Convento di anno in anno … Inoltre che i suddetti Signor Guardiano e Convento con i loro successori siano obbligati ogni anno nella Commemorazione Universale dei Defunti ad illuminare la suddetta tomba da costruirsi con due torce o candele di cera come è decoroso tanto alla Messa quanto ai Vespri e al Mattutino, e così in perpetuo di anno in anno … Il nostro corpo veramente … volemo che vestito com li habiti pontificali sia posto a requiescer fino al giorno del Santo Judicio nel monumento che havemo fatto far in alto nella chiesa … ad honor etiam di Casa Nostra, et non già perché desideramo pompa della qual non si curamo …”
Beh … Questo era Jacopo Pesaro… e meno male che non si curava, come ha detto e scritto, di far bella figura … Non voglio immaginare che cosa avrebbero fatto se avessero voluto mettersi in mostra montandosi la testa.
Passiamo ora a un altro Nobile Pesaro: Andrea … Altro uomo ricchissimo e potente, e non solo … Potremmo pensare a lui come a uno dei tanti Nobilissimi Veneziani: uomini importanti, brillanti e di successo … Potremmo immaginarlo ben accomodato nel suo sontuoso Palazzo affacciato sul Canal Grande… Immaginarlo: elegante, fascinoso, profumato, riccamente vestito, circondato da belle persone e intento a godersi la vita e la sua posizione prestigiosa: balli, feste, cene, musica, danze, donne, cose preziose e raffinate, gondole in giro per la Laguna, giochi e cotillon … Quasi un personaggio indolente, adagiato nel lusso e nel successo dentro a una Venezia pigra, solare e quasi malinconica e annoiata … Un uomo che aveva tutto: non gli mancava niente … Già …
Anche per lui: non fu affatto così.
Andrea Pesaro fu piuttosto un vero e proprio Lupo di Mare e di Terra… Pure lui intento a governare scapigliato, rozzo e odoroso. Comandava una delle terribili quanto micidiali Galeazze da Guerra della Serenissima, cioè quelle Corazzate di allora inventate e allestite dai Veneziani e spedite a sorpresa in prima linea contro i Turchi ... Andrea Pesaro ne guidava una di quattro, le altre tre erano comandate da uomini come lui: Ambrogio e Antonio Bragadin(cugini del famoso Marcantonio Bragadin spellato vivo dai Turchi) e dal ProvveditoreFrancesco Duodo … Per chi non ne ha idea, dovete sapere che le Galeazzeerano l’ultimo ritrovato bellico dei Veneziani: un’arma letale, detta: “terrificante”… Si trattava di Galee a quattro alberature di vele, dotate della novità del “tiro laterale” di quaranta di cannoni, e di speciali “reti antiabbordaggio”… I Turchi le chiamarono:“bestie mortali ... Castelli di mare da non essere da umana forza vinti”.
Le Galeazze vennero poste sul “CornoDestro” dello schieramento di battaglia, e poi a sorpresa collocate in prima linea giusto al centro al momento in cui iniziò la battaglia vera e propria in faccia al Turco... Per intenderci, oggi ci stupiamo rimanendo indignati e allibiti (giustamente)di fronte agli esiti degli attentati terroristici di varia natura che oggi tempestano ogni tanto il nostro Mondo Europeo e non … Contiamo le vittime: una, dieci … trenta, o quel che è … Già … Sono sempre tante, anche se si trattasse di un’unica persona.
Andrea Pesaro imbarcato al comando di uno di quei terribili mostri cannonieri da guerra puntò insieme agli altri Capitani da Mar: centinaia di cannoni ad “alto zero”, cioè a pelo d’acqua, dando ordine di spazzar via e cancellare ogni avversario che avevano di fronte. Le quattro Galeazze Veneziane schierate cancellarono in un solo giorno dallo scenario della Guerra di Lepanto tutti i navigli Turchi che si trovarono davanti. Furono la sorpresa devastante di quella stagione di Guerra …
Altro che Nobile tranquillo in una Venezia tutta romantica, quasi nostalgica e annoiata … Andrea Pesaro con la sua Cannoniera-Galeazza fu pure lui uno potentissimo e micidiale “sparòne mortale”.
La Storia racconta che le Galeazze Veneziane fecero fuoco sulla linea Ottomana in maniera distruttiva: con tale rapidità e potenza da affondare in successione uomini e mezzi: una carneficina … Solo alcune navi Turche provarono a scostarsi e ripararsi da quel tiro infernale portandosi sotto costa … A pochi equipaggi di quella parte dell’Armata Turcariuscì di abbandonare le navi fuggendo via terra dove vennero massacrati dagli abitanti dei villaggi Greci che mal sopportavano la dominazione Turca. La battaglia continuò per sei ore fino a metà pomeriggio ... Volete i numeri dei disastri provocati dalle Galeazze compresa quella di Andrea Pesaro ?
Eccoli qua … La Flotta Turca ebbe oltre 30.000 morti e più di 10.000 prigionieri, perse 224 Galee di cui: 94 affondate e 130 catturate ... L’Armata della Sacra Lega comprensiva delle Galee e Galeazze Veneziane subì: 7.656 morti e 7.784 feriti perdendo due sole Galee Veneziane: la “Bua” e la “Soranza”… Andrea Pesaro fu coprotagonista assoluto di quello storico evento ... Fu un uomo infernale, coriaceo e di grande temperamento e ardimento: “un Lupo terribile scappato fuori dal più profondo degli Inferni”.
Fu un Pesaro micidiale a caccia di Gloria in azione su di un mare lontanissimo da Venezia: sempre in nome della Causadella Cultura Cristiana Europea, ma: “in primis perSan Marco et la sua Serenissima Repubblica”.
Come ben sapete, la Battaglia di Lepanto avvenne il 07 ottobre 1571.
A fine marzo dello stesso anno un diplomatico Turco aveva portato a Venezia una nuova dichiarazione di guerra, e subito dopo la Flotta Turchesca aveva assaltato Cipro e Famagosta che s’erano arrese dopo ardua difesa: 500 Veneziani a cui era stata promessa “salva la vita” erano stati lo stesso trucidati al momento della resa ... I Veneziani non rimasero a guardare, e insieme agli impauriti Papa Sisto V, il Re di Spagna, e i vari Duchi di Urbino, Toscana, Savoia, Genova e l’Ordine di Malta si raccolsero a Messina come Lega Santa, e salparono per Corfù e il Mare Greco al contrattacco dei Turchi portandosi dietro la sorpresa micidiale delle Galeazze che fecero “strage”.
Provate solo a immaginare per un attimo la Flotta da Guerra Cristiana schierata con 208 Galee, 30 navi di supporto, e le 4 Galeazze ideate dai Veneziani, che in Arsenale ne stavano realizzando altre sei ... La Grande Armataguidata da Giovanni d’Austria figlio naturale dell’Imperatore Carlo V, imbarcava 84.000 uomini di cui: 22.580 erano Soldati, 12.920 Marinai e 43.500 Rematori. Metà dell’Armata forte di 1.815 cannoni era Venezianaguidata da Sebastiano Venier: non un uomo qualsiasi, che solo sei anni dopo divenne Doge.
Dall’altra parte c’erano schierati i Turchi, che stavano già aspettando gli InfedeliCristiani … A loro volta schieravano: 88.000 uomini di cui 34.000 erano Soldati, 13.000 Marinai e 41.000 Rematori imbarcati su 300 navi fra Galee, Galeotte e navi di supporto … La loro capacità di fuoco era di 750 cannoni: meno della metà di quelli della Lega Santa… Il resto lo sapete.
Da rimanere senza parole vero ? … Per questo dico che quella dei Pesaro fu a tratti un’Epopea che non mancò a tratti di tramutarsi in vera e propria Saga.
Eccovi quindi altri due illustri uomini dei Nobili Pesaro tratti fuori dal nutrito e pomposissimo “mazzo di Famiglia”… Per ciò che sono stati e hanno fatto sono stati di sicuro diversi dai primi di cui vi raccontato la volta scorsa.
Prendo un altro Pesaro a caso ?
Ma si dai ! … Tiro fuori allora: Benedetto Pesaro ... Altro gran nome di Famiglia.
Lo chiamavano: Pesaro da Londra… nato a Corfù forse nel 1433 ... Perchè da Londra ? … Semplice: Venezia l’aveva mandato là come suo Ambasciatore, ma soprattutto perché il Pesaro curava là “grandi affari di Famiglia”.
La Storia di Venezia lo ricorda però soprattutto come Ammiragliocioè Capitano Generale da Mar della Flotta Veneziana che andò a conquistare Cefalonia nel 1500 ... Altro Pesarosparone ?
Si e no … In realtà Venezia ormai decadente affidò a lui la sua ultima azione militare prima di capitolare al Turco perdendo Modone e Corone, e Santa Maura. Negli anni in cui gli venne affidata l’Armata Veneziana malandata perché indisciplinata e disordinata, Benedetto Pesaro era ormai un settantenne, anche se le cronache lo ricordavano: “ancora vispissimo e fermo, e col vizio delle donne”… Era l’esperienza la dote che possedeva di più … In precedenza aveva guidato per tutta la vita le Galee della Muda di Fiandra… E fu per quel “suo modo abituale di essere” che accettò di mettere in piedi qualche azione persuasiva in nome della Serenissima promettendo possibilità di saccheggio ai soldati e Marinai, ma anche punizioni capitali esemplari per chi si fosse tirato indietro.
Si era negli anni 1499-1503, cioè quelli della così detta Seconda Guerra Turco-Venezianaper il predominio nel Mediterraneo Orientale. Ovviamente la Seconda Guerraavvenne dopo la Prima del 1463-1479 terminata con una pace in cui Venezia aveva dovuto rinunciare all'Isola di Negroponte, a Lemno, Scutari e molti altri centri della Morearicavandone in cambio solo il “poco valevole”Regno di Cipro.
Negli anni seguenti “di flebilissima tregua e pace” una Serenissimadichiaratasi neutrale perché in evidente difficoltà finanziaria e militare, non era riuscita in nessun modo a contrastare efficacemente le incursioni dei Pirati che continuavano ad infestare il Mediterraneo e la Dalmazia… Era perfino rimasta a guardare impotente il massacro di Otranto che accese in tutti il timore di un’invasione Turca dell’Italia e dell’Europa intera.
A Venezia col Doge Agostino Barbarigo non era servito a niente mandare Ambasciatori nel 1481 chiedendo di rinsaldare alleanza e pace nell’occasione in cui Bayezid II era succeduto al padre Maometto II… Due anni dopo, infatti, la Serenissima un po’ più rinsaldata, ma non più di tanto, fu costretta a inviare in fretta e furia la flotta comandata dal Capitano del Golfo Nicolò Pesaro … Altro Pesaro ! .. per sbarrare il passo di Corfù e dell'Adriatico ai Turchi incombenti contando anche sull’aiuto della flotta di Ferdinando I di Napoli.
Fu un nulla di fatto.
Alla fine del 1498 l'Avogadore Antonio Zantani giunto a Istanbul-Costantinopoli trovò quasi duecento navi Turche già pronte a prendere il mare contro Venezia ... Nell’aprile dell’anno seguente allora, Venezia nominò Capitano Generale da Mar Antonio Grimani inviandolo a presidiare Modone… Luigi XII di Francia mandò in aiuto la Flotta di Provenza che navigava verso Rodi.
In luglio la Flotta Turca salpò da Costantinopoli dirigendosi su Napoli di Romania, mentre forze terrestri marciarono su Lepanto.
I Veneziani raggiunta l'Isola di Sapienza con 46 Galee Sottili, 17 Galee Grosse e 15 Navi Tonde affrontarono disordinatamente i Turchi con le artiglierie e mal supportati dai Francesi … Fu la Prima battaglia di Lepanto detta “della Sapienza” nella quale l'Ammiraglio Ottomano Kemal Reis affondò la Galea di Andrea Loredan ... In quell’occasione la città di Lepanto non seppe fare di meglio che consegnarsi ai Turchi … Fu una disfatta ovviamente, e al Senato Veneto non rimase che mandare Melchiorre Trevisan a sostituire Antonio Grimani, che venne non solo rimosso, ma anche arrestato e processato a Zante, e confinato con disonore nelle Isole di Cherso e Ossaroin Dalmazia … Incredibile la Storia Veneziana: vent’anni dopo lo stesso Grimani venne liberato per diventare Doge di Venezia.
Chi potrà mai capire le logiche della Serenissima ?
I Turchi nel frattempo dilagarono nel Friuliquando Andrea Zantani Provveditore degli Stradioti si rifiutò di affrontarli finendo confinato per quattro anni a Padova... Fu anche inutile inviare a Istambul ancora una volta nell’autunno di quell’anno Alvise Manenti come Ambasciatore cercando tregua e pace: “i Turchi parèan incontenibili e inarginabili”… Venezia fragile chiese allora aiuto all’Europa: nessuna risposta (ieri come oggi)… solo la Spagna inviò una flotta comandata da Don Consalvo di Cordova, che si unì all'Armata Veneziana che partì con 18 Galee, 25 Galere e 10 navi piccole condotta stavolta da Benedetto Pesaro ... Eccolo qua !
I Turchi intanto continuavano a darsi parecchio da fare: avevano bombardato Corfùe sconfitto ancora i Veneziani a Modone nella così detta Seconda Battaglia di Lepanto… Erano cadute in successione anche: Corone, Zonchio e Navarino… Finchè arrivò appunto Benedetto Pesaro con gli Spagnoli… “i rinforzi della cavalleria nordista” di allora … che conquistò la città di Cefalonia col Castello di San Giorgio, e provò subito dopo a riprendere Zonchiofallendo però l’impresa per colpa del maldestro e incerto Comandante Carlo Contarini, che Benedetto Pesaro fece decapitare davanti a tutti sul ponte della sua nave … e venne l’inverno in cui tutto finì in standby.
Nella primavera seguente Benedetto Pesaro contrattaccò partendo in anticipo sui Turchi, e raggiungendo i Dardanelli: prese Santa Maura, mentre i Francesifinalmente intervenuti andarono ad assediare Mitilene. Si giunse poi al Trattato di Buda fra Vladislao II Re d'Ungheria e Papa Alessandro VI rafforzando la Cristianità… Solo nel 1503 si giunse alla sudata pace: gli Ottomani si ripresero Modone e Corone, Santa Maura cioè Leucade, e Alessioabbandonando Napoli di Romania, Navarino, Malvasia, Cefalonia e Zantein cambio di un tributo annuale di 500 ducati d’oro … e si ritornò così nuovamente in una situazione di stallo infruttuoso di cui non era affatto entusiasta la Serenissima.
L’azione di Benedetto Pesaro, insomma, non era stata affatto decisiva per Venezia come si sarebbe voluto.
Infatti, pur essendo ormai diventato infermo, Benedetto Pesaro venne accusato “in morte”d’aver falsificato i giornali di bordo, e i libri ufficiali di viaggio ... Il Senato della Serenissima rintracciò e fece mettere in prigione il suo Segretario-Scrivano: Marco Rizzo imputandolo di malversazione nell’impresa. Scrisse il Diarista Priuli circa Benedetto Pesaro: “… gli fu imputato che hera molto luxurioso et venereo et sempre voleva avere qualche femmina cum lui, la qual cosa in ogni etade he vitio vituperoso e reprensibile, maxime in etade senile de anni 72 inercha. Et ultimamente etiam li fo imputado che nelli danari trovati nel Castello di Santa Maura che forono ducati 15.000 … non avea dimostrati ne dispensati tutti, ymmo bona parte de questi denari se ne avea appropriati et tolti per lui ... Et in questo in voce del populo fu molto imputato et per tanta mormorazione fu bona cauxa che il suo segretario Marco Rizzo fusse condotto in ferri a Venezia in prexon et fo etiam bona causa de la morte di questo Capitanio, perché visto esser mandato a Venetia il suo Segratario ale prixon, non poter far che non se resentisse et ne havesse melenchonia et essendo amalato, se ne morire a Venezia l’anno seguente.”
Mesta fine di Benedetto Pesaro Generalissimo da Mar.
Tuttavia nello stesso 1503, su commissione di Gerolamo Pesaro, venne dedicato allo stesso Benedetto Pesaro un Monumento funebre realizzato da Lorenzo e Giovanni Battista Bregnoe posto sopra alla porta della Sacrestiadella Basilica dei Frari: la solita chiesa di Famiglia. Lì Benedetto aveva chiesto per testamento d’essere sepolto … e qualche onore, a dir il vero, gli venne riconosciutoseppellendolo: “… Et hessendo zonta la Galia di Zeneral Pexaro in questa terra, il corpo in una cassa fo portato in chiesia di San Beneto, et poi ozi, luni, a dì 4, fu fato lo exequio honorifice in chiesia di Frati Menori, dove in la Sagrestia è la sua archa e sarà sepulto ... Prima, portata la cassa a San Marco, vene ed Capitolo di San Marco e quel di Castello, la Schola di San Zuane, tutte le Congregazioni et era torzi di lire 2 l’uno numero 100 e la Schola, et altri 100 di lire o l’uno, videlicet portati 20 da Frati Menori, 20 da Jesuati, 20 da Preti, et 40 da Marinari … Atorno la cassa 12 homini con mantelli con gran coa e capuzi in cao; la cassa portada da quelli di la Schola con il Pomo d’Oro del Stendardo di Zeneral; e sopra la cassa era il Stendardo d’Oro che copriva tutta la cassa con una celada e spada lavorada a la Damaschina. Lo accompagnò il Principe, con li Oratori e la Signoria et assà Patrici … Et vennero per terra di San Marco fino a li Frati Menori (Frari), ove era mezo la chiesia preparato con pani negri dove fu posto la cassa; etiam atorno la chiesia con telle negre, assà luminarie. Fu bel exequio; fu fato l’Oration Funebre par Sier Gabriel Moro quondam Antonio, laudando assai, la qual fo butada in stampa, et poi el Principe tornò con li piati (Peate, barche Dogali dorate) a San Marco.”
Beh ? … Dai … Poteva finire peggio … In fondo la Serenissima in qualche modo gli rese merito.
Il monumento a Benedetto Pesaronella Basilica dei Frari si può vedere ancora oggi: quattro colonne reggono l’urna del Generalissimo Pesaro su cui sono state riprodotte veleggianti Galee, e le Fortezze di Leucade e Cefalonia da lui espugnate. Sopra all’urna si può ammirare la sua statua con lo stendardo in mano ... Ci sono poi due medaglioni in bassorilievo con il Leone Marcianocollocati insieme alle statue di Nettuno e Marte: gli Dei del Mare e della Guerra (attribuite a Baccio da Montelupo), e c’è infine in alto: una pudica statua della Vergine col Bambino che fa quasi da spettatrice in punta di piedi di quanto accaduto a quel Veneziano, che tutto compreso era stato illustre.
Ok … Mi fermo qua per questa volta ... Ma non ho terminato con i Nobili Pesaro.
La prossima volta vi parlerò di un altro Pesaro dallo stile ancora diverso: meno bombardone e violento, e di altri Pesaro ancora che …
Vedrete insomma …