#unacuriositàvenezianapervolta 228
Un po’ sul Doge Giovanni I Corner o Cornaro … un poco soltanto.
Era probabilmente questo il volto di Giovanni I Corner o Cornaro: 101° Doge della Serenissima Repubblica ritratto da Sebastiano Ricci per il palazzo di famiglia di Campo San Polo a Venezia.
Secondogenito o terzogenito di quattro fratelli, Giovanni Corner nacque a fine novembre 1551 da Marcantonio e da Cecilia Contarini del grande Ramo dei Conti del Zaffo. I Corner di San Polo non erano mica robetta: erano i discendenti in linea diretta della famosa Caterina Regina di Cipro, e per questo disponevano d'ingenti ricchezze e rendite Civico-Ecclesiastiche con possedimenti in Terraferma di circa 470 campi nel Vicentino a Schiavon e Breganze, 149 campi nel Mestrino a Martellago, 220 nel Trevisano a Poisolo e Monastier, e 650 in Polesine … e poi rendite e soldi a Venezia ... Niente male insomma !
Giovanni si sposò a 27 anni con Chiara Dolfin che aveva Palazzo sul Canal Grande a San Salvatore mettendo al mondo dodici figli ... e basta. Marcantonio e Lorenzo morirono in tenera età, Federico, Marcantonio, Francesco, Alvise, Giorgio furono, invece, i maschietti sopravvissuti, mentre Cornelia sposò Antonio Bragadin, e Bianca, Aurora, Cristina, Maffiola e Chiaretta furono le femminucce finite tutte in Convento.
Povere donne ! … e povera anche la futura Dogaressa sempre incinta e col pancione … Va beh: si costumava così in quei tempi … La moglie comunque morì prima che il marito divenisse Doge … Tramite la ricchezza di famiglia Giovanni entrò fin dal 1571 nel Maggior Consiglio versando allo Stato dei bei soldini, ed ebbe così accesso a diverse Cariche di Stato: Ufficiale ai Dieci Uffici; cinque incarichi successivi nel Consiglio dei Pregadi; Giudice di Rispetto sopra il Banco Pisani e Tiepolo; SovraProvveditore alla Giustizia Nuova …
Poi “prese il volo” e dal 1594 al 1597 andò in trasferta come Capitano di Verona, finchè poi approdò di nuovo in Laguna: Ufficiale alla Ternaria Vecchia; nella Zonta del Senato; Censore; e nel temibilissimo Consiglio dei Dieci … Era il 1597, ed aveva 46 anni.
Tre anni dopo: di nuovo in viaggio fuori Venezia in Terraferma come Podestà di Padova dopo esser stato Provveditore Sopra le Beccarie. L’anno seguente: Consiglio dei Pregadi e Consigliere per il Sestiere di San Polo prima di ripartire come Podestà di Brescia in sostituzione di Giovanni Nani a combattere discordie e banditismo, e ristabilire l'ordine pubblico turbato da cruente fazioni nobiliari “che s’attaccavano con spade e archibugi” … Cornaro scrisse a Venezia che andarono perse non meno di 800 persone per ogni Reggimento ... e che fu costretto a condannare alla decapitazione anche alcuni Nobili Bresciani.
Infine nel maggio 1609 Corner rimise piede a Venezia divenendo Procuratore di San Marco e sovraintendendo in quel ruolo ai lavori di restauro della Basilica Marciana durante i quali furono rinvenute antichissime Sacre Reliquie … Il Dogado era quasi nell’aria … quasi: mancavano ancor solo … una quindicina d’anni … e lui li visse tutti uno per volta come Depositario in Zecca; Provveditore Sopra il Monte vecchio; tra i Quarantuno Elettori Dogali, Zonta del Senato; Consigliere dei Pregadi. Savio del Consiglio; Provveditore in Zecca; Savio alle Acque; Provveditore all'Arsenale, Presidente all'Esazione del Pubblico Denaro, tra i Sette Deputati alla liberazione dei Banditi; Esecutore Sopra il Campatico; Provveditore alla Sanità; Provveditore sopra il Quieto e pacifico vivere della città; tra i Cinque Correttori della Promissione Ducale; Riformatore allo Studio di Padova; Aggiunto alla Scrittura; Provveditore alla Fabbrica del Palazzo; Provveditore alla Cassa degli ori e argenti ... e basta.
Di lui si diceva in giro per le bocche di Venezia: “timoroso di Dio, caritatevole, pieno di buoni pensieri … più volto alla Devotione e alla Pietà che ai Negotii … non ha speciali ambizioni per il Dogado…”
Infatti …
Divenne Doge a settantatre anni dopo una gestazione elettiva lunghissima … Successe a Francesco Contarini rimasto in carica solo quattordici mesi … Brutto presagio … L’elezione fu un’eterna sarabanda di candidati, preferenze e ripensamenti che durò a Palazzo Ducale quasi un mese … Numerosi concorrenti erano in lizza per il Dogado: i Procuratori Francesco Erizzo, Antonio Barbaro e Giovanni Da Lezze … Poi c’era chi sperava e ci metteva del suo per prevalere e affermarsi ai vertici di Venezia: Agostino Nani e Girolamo Soranzo, il Cavaliere Renier Zeno ed i Patrizi Michele Priuli, Piero Bondumier, Lorenzo Venier, Nicolò Contarmi, Piero Basadonna, Giusto Antonio Belegno, Leonardo Marcello, Girolamo Corner e Agostino Michiel ...
Tanta roba !
Dopo numerose votazioni e sotto le intimazioni della Signoria, la lotta tra candidati si ridusse fra Nani ed Erizzo, ma non se ne andò fuori scegliendo uno dei due … I quarantuno elettori preferirono allora convogliare i loro voti verso la candidatura del Corner che si ritrovò Doge.
Non ci crederete, ma i suoi figli non furono affatto contenti della sua elezione perché la famiglia dovette sobbarcarsi la spesa non indifferente di trentamila ducati, e per quello stesso motivo dell’elezione si ritrovarono tutti esclusi per legge dall’essere nominati a fruttuose alte cariche di Governo ed Ecclesiastiche … In definitiva il successo del padre aveva segato la loro personale carriera: sarebbe stato meglio se non fosse divenuto Serenissimo ... Incredibile vero ?
La Famiglia dei Corner risultava essere la Decima Famiglia più ricca di Venezia … I Corner avevano parecchie rendite derivanti dai Benefici Ecclesiastici di Cardinalato e Vescovadi, e la Commenda familiare dell’Ordine di Malta detta di Cipro costituita da diversi beni nel Trevigiano.
Ben consapevole di tutto questo, il nostro Giovanni cercò di compensare “per il bene della famiglia” … Assunse il Dogado in un periodo agitato in cui Venezia passava di guerra in guerra: prima per la Valtellina, poi per la successione di Mantova e del Monferrato alleandosi con Francia, Mantova e il Papa contro i turbolenti Spagna e Impero: tutti e due brutte gatte da pelare.
Giovanni I° Corner però non si dimenticò del “bene e all’onore della Famiglia” … Quindi: spingi di qua e ungi di là, Papa Urbano VIII l’anno seguente all’elezione Dogale nominò il figlio del Doge: Federico come Cardinale ... Il Senato Veneto ratificò la nomina storcendo il naso … ma impedì in seguito che lo stesso figlio del Doge divenisse prima Vescovo di Vicenza e poi di Padova … Una vera castrazione di carriera per quei poveri figli Ducali ... Non fu così però per il figlio Marcantonio che divenne Primicerio di San Marco … Entrambi i fratelli Corner, poi, si recarono a Roma a spese pubbliche … Daniele Dolfin, cognato del Doge, venne eletto nel Consigliere Ducale, e i figli Francesco ed Alvise diventarono Senatori … Era troppo ! … A Venezia i Patrizi iniziarono “a rognàr non poco”.
Due anni durò la pazienza dei Veneziani … Reniero Zen uno del Consiglio dei Dieci non perse l’occasione per stigmatizzate pubblicamente il comportamento del Doge accusandolo di gestire Venezia a beneficio della sua famiglia … Tra l'altro tutti sapevano bene che un altro suo figlio Giorgio trafficava in negozi e merci di contrabbando, soprattutto trattava partite di bovini importandoli da Zara a totale dispetto delle Leggi viventi ed esclusivamente per i propri interessi … Il Doge non ne sapeva niente ? ... Stranissima cosa.
E non si fermò lì il Nobile Zen, perché in una successiva riunione del Maggior Consiglio scatenò una grossa bagarre accusando la stessa Famiglia Dogale di corruzione … Un paio di mesi dopo, passato Natale, Reniero Zen venne assalito e ferito gravemente da sicari mascherati mentre attendeva la gondola appena fuori dal cortile di Palazzo Ducale … In seguito si scoprì chi erano i colpevoli…
L’avete già indovinato ? … C’era fra loro Giorgio Cornaro figlio del Doge, che Venezia si affrettò a condannare al Bando dalla Laguna e da tutto il suo Dominio, alla perdita della Nobiltà, e alla confisca dei beni. Giorgio Cornàro andò a rifugiarsi a Ferrara dove morì poco dopo assassinato da mano misteriosa ... I sospetti sul tentato omicidio di Reniero Zen caddero anche su Michele Priuli, parente del Cornaro, ma l'inchiesta venne chiusa in fretta e furia.
Il Nobile Zen per niente intimorito si lanciò ancora di più alla carica … e Venezia intera si divise in due fazioni contrapposte: una proCornaro e filoPapale che raccoglieva soprattutto i vecchi e potenti Casati tradizionali di Venezia, e l’altro gruppo che condivideva le opinioni del Nobile Zen, ed era perciò AntiPapale, anche se formato da Nobiltà meno ricca e potente … Badate bene: nessuna delle due categorie era libertaria e moderna … Anzi: facevano a gara a chi era più bigotto e conservatore … Il Consiglio dei Dieci a un certo punto decretò l’arresto dello Zen, che dopo pochi giorni venne bandito per dieci anni da Venezia ... Com’era inevitabile, nell’estate del 1628 si passò dalle parole alle mani, e per diverso tempo ci furono scompiglio e disordine in giro per Venezia ... Serviva una svolta: una grossa novità … Cambiare Doge ad esempio …
Infatti Giovanni Cornaro morì nel dicembre dell’anno seguente mentre incombeva una nuova guerra sulla Serenissima.
Direte che sarà stato il veleno a spianare la strada al successione Dogale ? … Macchè !
Le Cronache raccontano spietate, che tra le tante cause che portarono alla morte del Doge a fine dicembre ci fu anche un violentissimo alterco a Palazzo Ducale col figlio Francesco … Udite udite ! … “per via di certe galline che il Serenissimo allevava disdicevolmente dentro a Palazzo Ducale.”
La lite fu feroce, degenerò in pesanti parole fra padre e figlio … e il vècjo vi rimase stecchito ... Erano gli anni della Peste della Madonna della Salute.
Il Doge venne seppellito accanto alla mancata Dogaressa dai dodici figli che l’aveva preceduto in morte nella chiesa dei Tolentini … Lui in realtà intendeva farsi seppellire nell'Eremo di Monte Rua sui Colli Euganei dove si era già fatto preparare apposita Cappella Funeraria di famiglia ... Niente da fare … Il nipote Federico “lo mise in cassòn” ai Tolentini facendogli un monumento che venne poi sostituito e modificato dal Doge Giovanni II° Corner ... ed oggi se ne sta ancora là vicino a Piazzale Roma dove riposa insieme ad altri tre Dogi ... parecchio annoiati immagino.