#unacuriositàvenezianapervolta 233
Nel stralontanissimo 1087 a volte c’era la fila fuori della volta di bottega dei Notai del nascente Emporio di Rialto … Alcuni Notai si davano un gran da fare occupandosi di diversi clienti … C’era, ad esempio, un Notaio-Prete: Dominicus Clericus che con la sua autorità portò a definizione diversi affari importanti: mise d’accordo, ad esempio: Tribuno Caroso e Vitale Stornato da Luprio(San Giacomo dell’Orio)“compagnones” in affari col Nobile Pietro Foscari proprietario di un Fondamento (terreno paludoso-acquoso) sito nella stessa Contrada del Luprio … Serviva con urgenza erigere un argine perchè la Laguna non si mangiasse del tutto quel terreno promettente.
Sempre davanti allo stesso Notaio-Prete: Pietro figlio del defunto Pietro Storlato dal Rio Menolario fece quietanza a Domenico Nastrocchi dal Confinio di San Gregorio in Dorsoduro d’una “colleganza per traffici marittimi e commerciali” svolti a Corinto in Grecia ... Non al di là del canale insomma, né solo oltremare … ma ben più in là.
E ancora: lo stesso Notaio-Prete registrò e vidimò la donazione di Stefano Candiano figlio del defunto Domenico, che diede al ricco e potente Monastero Benedettino di San Giorgio Maggiore di fronte a Piazza San Marco: il Fondamento Tressaria Maggiore presso l’isola di Murano buono per salina e area piscatoria, ma anche per essere bonificato per allargare l’isola.
Nella stessa primavera lo stesso Notaio e lo stesso cliente registrarono un’altra donazione. Stavolta il fortunato assegnatario fu Rustico de Recio dal Confinio di San Salvadorvicino a Piazza San Marco, che ricevette una terra prospicente la vigna della chiesa di San Silvestro.
Una vigna a San Silvestro ?
Si … C’era per davvero, ed era appartenuta al Patriarca di Grado che abitava proprio in quella Contrada Veneziana, e si faceva il vino in casa ... Il Patriarca l’aveva ceduta a Stefano Candiano, che a sua volta l’aveva data a Rustico de Recio … La controversa gestione della vigna e dei terreni contigui finì davanti al Doge Vitale Falier e in mano a Giovanni Giustinian dal Rivo Busianico e Badovario Aurio: Giudici Fideiussori e Mediatori … Perché ? … C’era stata la protesta di Domenico Campulo Arcidiacono e Pievano di San Silvestro che non aveva gradito molto il fatto della cessione del terreno che considerava “un pezzo di casa sua”… Nell’anno seguente di fronte a un altro Prete-Notaio: Tribunus Clericus Calvus, si giunse all’obbligo definitivo di non vendere né alienare più quella “terra vignata” in Contrada di San Silvestro ... Chissà dove si trovava la Vigna di San Silvestro ? … e dava buon vino ? … Corrispondeva forse all’attuale Campo San Silvestro(di questo però non sono sicurissimo).
Insomma: c’era gran movimento a Rialto alla fine degli ultimi anni del 1000 … Altro che: “Mille … e non più Mille”!
Venezia stava lievitando … e non poco.
Prestiti … a San Cassiàn … nel 1100 ... Un altro lampo a Venezia nel 1100.
Ancora nell’ormai intraprendente Emporio di Rialto, nel novembre 1101 precisamente, davanti a un altro Ecclesiastico-Notaio: Dominicus Maurus Diaconus et Notarius: una certa vedova Uniza dal Sestiere di Dorsoduro vendette a Facio Bognolo dall’Isola di Poveglia per 12 soldi di denaro Veronese una terra sul Canale Vigano(Canale della Giudecca … eccolo che rispunta): “nel lago che prima era fondamento per saline e ora è acqua deserta di proprietà dell’Abbazia di San Gregorio”.
Per chi mi diceva poi: “Mai sentito dell’esistenza del Confinio di Sant’Isaia a Venezia !”(cioè San Stae & Isaia): eccolo qua ... Sempre a Rialto nell’agosto 1101 davanti a Johannes Presbiterus et Notarius ennesimo Prete-Notaio “di turno”: Giovanni Adoaldo dal Confinio di San Luca nel Sestiere di San Marco dichiarò a Folco Da Molin suo suocero dal Confinio di Sant’Isaia di lasciargli in proprietà una cotta di panno e un fermaglio d’oro già datigli in pegno a garanzia di un prestito.
Prestito ? … Eccoli che rispuntano i prestiti … Si prestavano molti soldi a Rialto in modo più o meno trasparente e pulito, come in tutti gli Empori, i Porti e i luoghi commerciali del Mondo ... L’usura però è sempre stata in agguato: anche a Venezia nonostante da ogni pulpito civile e religioso fosse sempre condannata … Ad essa si prestavano un po’ tutti: Nobili, Mercanti e perfino lo stesso interessatissimo Mondo Ecclesiastico di Clero, Frati e Monache che non facevano eccezione né sconti a nessuno ... anzi.
Nel settembre 1100 a Rialto davanti allo stesso Prete-Notaio di prima: Giovanni Martinacio figlio del defunto Pietro da Castello fece quietanza per una somma datagli in prestito da Venerando Serzi figlio a sua volta del defunto Domenico dal Confinio di San Cassian nel Sestiere di San Polo.
Curiosa la Famiglia Serziresidente nel Confinio proprio nei pressi di Rialto … Già nell’aprile 1072 i Serzi erano segnalati nei commerci Veneziani in quanto si prestavano come intermediari e mediatori per portare sporte d’allume avanti e indietro fra Alessandria e Venezia ... e già che c’erano facevano prestiti un po’ a tutti tramite la madre Petronia che era vedova, e i figli: Venerando, Pietro e Domenico… che giunsero a prestare soldi perfino al Piovan di San Cassàn: Prè Stefano Dolce.
Venezia era intraprendente e vivissima in quei lontani tempi … lievitava ... Sembrerebbe proprio di si.