#unacuriositàvenezianapervolta 273
Ancora sui “Ponti de la Guèra”
“Brucio”un’altra curiosità su questa nota secondo me interessante, che proprio non conoscevo … Tutti noi Veneziani e non sappiamo quasi tutto sui Ponti dei Pugni o della Guerra dove quasi si celebrava una specie di “rito ricorrente tradizionale” che coinvolgeva spesso giustapposizioni sestierali popolari Veneziane. Sappiamo dei Nicolotti pescaòri con la fascia nera stretta in cintura, e col fazzoletto stretto al collo e la cappellina dello stesso colore calcata in testa, come dei Castellani arsenalòtti, che viceversa indossavano cose simili di colore rosso ... E anche le donne eh! … Non dimentichiamo che certe manifestazioni Veneziane, non solo quelle “dei pugni” facevano ribollire letteralmente il sangue a tutti per il consenso, il coinvolgimento e la partecipazione … Anche le donne si menavano fra loro e con i maschi che si trovavano davanti.
Erano un po’ le tifoserie, gli ultrà dell’epoca, anche se a Venezia ogni cosa si amplificava ed assumeva un suo sapore speciale diventando sempre qualcosa di più rispetto ad altri posti ... Venezia era Venezia: la Capitale Serenissima ... e quindi se le davano di santa ragione ogni volta diventando spettacolo: “ … la guerra dei Ponti era giuoco eseguito dai Castellani e dai Nicolotti i quali difesi da morioni (casco di cuoio copritesta … Ecco svelato il significato di Moriòn ?, o forse indica anche qualcos’altro), da celate e da giachi, ed armati di bastoni di canna d'India, o di cornio, con punte indurate a mezzo di olio bollente, e per ciò rese acute siccome stili, usavano di contendersi per trastullo il possesso di un ponte …”
Abbiamo tutti nella mente quei bei quadri, semplici e immediati a volte, che quasi “foto d’epoca”ritraggono “le guèrre di canne e pugni” sui Ponti di San Barnaba nel Sestiere di Dorsoduro, o sul Ponte diSanta Fosca in quello di Cannaregio, soprattutto … ma se ne utilizzavano anche altri a Venezia per inscenare manifestazioni e scontri simili: il Ponte dei Carmini, quello dell’Arsenale, e altri ancora: “Giuoco dei Pugni in Siena, come dice il Manzi nel suo Discorso sopra gli spettacoli, le feste ed il lusso degl'Italiani nel secolo XIV … In Siena era da quel popolo ardentissimamente amato il giuoco della pugna, il quale aveva principio I' anno 1294, essendo stato sostituito ad altro più rustico e feroce detto dell’Elmora o di mazza e scudo, nel quale il popolo solea battersi con targhe e sassi. Or, ad esempio di Siena, anche a Venezia eseguivasi quella lotta da settembre fino a Natale, ma sopra ponti senza parapetti, di guisa che avveniva, che i perdenti, oltr'essere malconci e pesti, rovesciati fossero per giunta nell'acqua, sventura di cui van netti almeno i Boxer d'Inghilterra. Nel ripiano di non pochi ponti della città veggonsi ancora dei marmorei segni aventi la forma di un suolo, sopra i quali poggiavano i piedi dei pugillatori: ma il propriamente detto Ponte dei pugni, il più celebre e il più frequentato quello era che si trova poco discosto dal campo di san Barnaba.”
Insomma: tutto diventava partecipazione e spettacolo, come le “Forze d’Ercole” in Piazza a Carnevale, le disfide dei Tori o dell’Orsonei Campi Veneziani, e le Regate sul Canalàsso o Canal Grande, e nel Canale del Vigàno o Viganò, cioè nel Canale della Giudecca.
Quel che non sapevo però, era che manifestazioni del tutto simili a quelle Veneziane si tenevano anche in altre città Italiane … Beh: dei Tori per le strade di Pamplona in Spagna sappiamo tutti, ma non sapevo, ad esempio, che ci fossero state delle “guèrre dei pugni” anche sul Ponte della Trinità a Firenze, o a Siena, o sui Ponti Papalini della Città Eterna di Roma … Era un po’ ovvio mi direte, ma venirlo a sapere con certezza è un’altra cosa … Ha un suo sapore.
Ciò che mi ha sorpreso però, e vado già finendo, è che a Venezia si è giunti perfino a realizzare un’altra “puntata extra e fuori stagione” di quelle disfide dei Pugni e della Guerra, per far bella figura con un visitatore “di lusso” a Venezia. Voglio dire che la Serenissima in certe occasioni ha chiesto a Nicolotti e Castellani “di dàrsele a pagamento”proprio per dar spettacolo a favore di Ospiti Illustri presenti in Laguna ... Curioso vero ? … E’ capitato anche questo a Venezia.
E’ successo, ad esempio nel 1574, in occasione della visita a Venezia di Enrico III° Re di Francia, come ricorda Fabio Mutinelli nel suo “Lessico Veneto”:“… avendosi da fare la Guerra dei Ponti alli Carmini con bastoni (senza però la usata punta) vi si volle ritrovare presente la Maestà sua, siccome avea desiderato più volte, per godere ancora quest'altro trattenimento e sollazzo; e si ridusse sul tardo, con li Principi e Signori in casa del Clarissimo Jacomo Foscarini Ambasciatore, per mezzo il ponte … Fu fatto subito bando pena la galea, che tutti quei che montassero sul ponte tagliassero prima le puntite a loro bastoni, e pena la vita a chi tirasse sassi, mettesse mano alle armi e causasse alcuno tumulto o altro inconveniente, come altre volte è accaduto, e li Capitani per ordine de' loro Signori vennero armadi in guardia per vietare ai scandali ... Sua Maestà, fattasi vedere alle finestre le quali erano apparale di panni d’oro con suoi guanciali del medesimo, comparvero in campo dall'una parte e l'altra da circa duecento combattenti e quivi montati sopra il detto ponte a due a due or una parte ora d’altra a fare la mostra, poi a solo per solo cominciarono a tirarsi alquanti colpi sino a tanto che s'attaccò dipoi tutta la folla, che durò più di mezz'ora, scacciandosi ora gli uni et ora gli altri giù del ponte, e talora rimettendosi abbassando gli adversarii, che gli avevano scacciati dandosi più volte la carica in diverse frotte I'una parte e l'altra e rimanendo anche talora patroni del ponte: talché la Maestà sua vide benissimo questa pugna, e la godè con suo grandissimo gusto e trastullo. In quale riuscì benissimo per le belle frotte che più volte vi si fecero, e per la gran moltitudine de' combattenti nel cacciarsi cadevano molli per terra, et altri precipitosamente in varii modi nell' acqua d’ambe le parti ... et in segno di gratitudine, che si fossero diportati bene, furono premiati tutti, dandosi ad ambedue le parti cento cinquanta ducati per una, e venticinque di rinfrescamento, li quali dinari spesero gli uni e gli altri in fare feste di balli, caccie di tori, fuochi artificiali ed altri simili trattenimenti, cadauna parte nel suo Sestiero”.
Considerazione nostalgica … Doveva essere davvero magnifica la Venezia che accadeva allora … in tutti i suoi aspetti … Così come doveva essere invidiabile quella forte consapevolezza d’essere Venezianiche si viveva allora nelle nostre isole.
Noi Veneziani e non di oggi al confronto ?
Bah ? … Non so … Siamo un’altra cosa di certo … Campanilisti appassionati di sicuro lo siamo ancora un poco: “la Campagna e i Campagnoli iniziano a metà Ponte della Libertà.”… Poi di certo siamo dediti ogni giorno intensamente al vivere, al lavoro e a socializzare … mentre Venezia con le sue Tradizioni un po’ langue … Diciamolo dai ... Venezia sta di sicuro tramontando trasformata in singolare lunapark acquatico che porta soldi a pochi … con la complicità del Mòse ogni tanto, che salva la Città dall’Acqua Alta … finchè ce la farà.
Poi forse l’Acqua crescerà ancora di più traboccando ovunque, e Venezia allora diventerà ancora di più divertente spettacolo, città sommersa da vedere e provare … come sta già accadendo ... Povera Venezia presa a pugni.