Quantcast
Channel: #unacuriositàvenezianapervolta
Viewing all articles
Browse latest Browse all 357

Il Ponte del Diavolo a Torcello

$
0
0


#unacuriositàvenezianapervolta 277

Il Ponte del Diavolo a Torcello

Questa non la sapevo, o perlomeno non mi ricordavo più d’averla letta … L’ho rinvenuta e rispolverata di recente da qualche parte … Non chiedetemi dove, perché non lo ricordo più.

Quando gli Austriaci occuparono Venezia nella prima metà del 1800, una giovane donna Veneziana, una Buranella forse, s’innamorò perdutamente di uno dei suoi belli Ufficiali dalla candida Regia quanto bigotta e austera divisa. Le divise si sa: da sempre hanno facoltà di ammaliare e catturare le donne … Chissà perché ?

Non ci vuole molto ad immaginare quanto accadde subito in famiglia, nel parentado, fra i vicini, nell’isola intera, e quanto saltò di bocca in bocca fra i Veneziani: una pioggia dicritiche. I genitori esasperati e grandemente disagio, pensarono allora di risolvere la questione allontanando la figlia da Venezia mandandola in Campagna ... per fortuna che la donna non era rimasta incinta, altrimenti sarebbero stati davvero dolori un po’ per tutti.

Allo stesso tempo però avvenne l’imprevisto … Il giovane soldato venne ucciso … Un bene nel male si giunse a dire, anche se non si venne mai a sapere chi fu l’autore materiale dell’omicidio. La famiglia non di certo, ma si vociferò che i mandanti fossero stati alcuni Veneziani che contavano con attitudini poco filoAsburgiche.

La giovane donna ovviamente e comprensibilmente non mangiò più, smagrì e s’appassì divenendo astenica al punto tale che s’iniziò a temere per la sua vita.

Quando si stava ormai per perdere ogni speranza, e i poveri genitori erano abbacchiati e afflitti dai rimorsi, si presentò un amico di famiglia, uno di quelli del parentado che compaiono e si fanno vivi “ad ogni morte del Papa”. Disse che c`era un modo per uscire da quella situazione, e per fare incontrare almeno un’altra volta la ragazza col suo “scomparso moròso”.

Possibile ?

“Forse anche si” affermò l’amico di famiglia facendo il nome di una Vecchiaccia maledetta che tutti chiamavano “la Maga”. Si raccontava in giro che avesse confidenza e familiarità non solo con i Diavoli e gli Spiriti, ma con tutto quanto concerneva con l’Oltre, cioè l’Aldilà.

Col Diavolo il Demonio ? … Mmm … Non era un giochino da farsi … Soluzione da brividi.

“Beh ?”disse la Madre, “In fondo che c’è di male  ? … Ne va della felicità e della vita della nostra ragazza.”

A farla breve … Si convocò la Maga-Megera, che subito si attivò evocando uno dei Demoni di sua conoscenza. Costui era proprio quello adatto perché teneva sotto alla lingua una chiave capace di aprire il Tempo e lo Spazio dell’Aldilà ... la usava di continuo per infilarci dentro le Anime che riusciva a catturare. Il Diavolo, infatti, le rispose subito proponendole un patto: le avrebbe concesso di far incontrare i due due innamorati se lei in cambio gli avesse offerto sette Anime di bambini cristiani morti prematuramente senza Battesimo ... Sette buone anime Dannate cioè.

“Ci stò !”disse la vecchia, “Dove faremo il cambio ?”

Parla e discuti e organizza, alla fine si disse che come location dell’incontro amoroso sarebbe servito un ponte isolato.

“Più isolato di quello di Torcello ?” ironizzò la vecchia … Quindi si scelse proprio quello.

“Quando si farà la cosa ?”

“Sotto Natale ovviamente … dalla parte destra del Ponte.”rispose lo Spirito Buio, “Così ci rifaremo almeno un po’ di quella volta in cui abbiamo perso un bel po’ d’Anime nell’ennesimo scontro col Bene Assoluto che è riuscito ad infilarsi fra gli Umani rompendo il Velo Eterno del Tempo vestendosi con un nome e un volto da Uomo ... Non ho ma digerito bene quella faccenda.”

La Maga Vecchiaccia maledetta lo lasciò dire … Le interessavano poco quei discorsi che sentiva troppo più grandi lei.

Si accordarono quindi per trovarsi di notte con la giovane per realizzare lo scambio ... Verso mezzanotte di una notte nerissima e senza Luna, la Maga consegnò alla giovane tremante una candela accesa intimandole di salire fin sulla metà del Ponte: “Stai zitta … Fidati … Non far nulla … e lascia fare ...” sussurrò alla donna che mosse i primi passi a salire i consunti gradini del Ponte.

La Vecchia subitamente iniziò a borbottare sommessamente certe formule incomprensibili, e qualche istante dopo il Demone Maligno in persona comparve gigantesco, nero e tremendo in cima al Ponte.

“Mamma mia ! … Aneme di tutti i Santi … della Madonna e di tutti i Morti.”sussurrò la giovane tremando come una foglia d’autunno per la paura. Non emise un suono però, neanche una parola ligia alle indicazioni della sgarrufata Maga.

Senza dire niente intanto, il Demonio sfilò da sotto la lingua una chiave d`oro porgendola alla vecchia salita a sua volta sul Ponte ... e un istante dopo la stessa Megera aprì l’adunca e secca mano lasciando cadere nell’acqua del canale la chiave miracolosa.

Non sfuggì al Demonio una specie di ghignò e smorfia strana che fece la vecchia donna ... Ma lì per lì non ci fece caso: lui era il Demonio, chi avrebbe osato burlarsi di lui ?

In quello stesso momento dall`altra parte del ponte giù a sinistra apparve come per miracolo il giovane Ufficiale Austriaco morto assassinato: era bellissimo, più bello che mai ... e la giovane Veneziana gli corse incontro passando tra Demone e Strega alla quale consegnò la candela accesa.

La giovane Veneziana rinata andò a perdersi dentro alla stretta senza Tempo dell’affettuoso abbraccio del suo amato.

Aveva vinto l’Amore e la Felicità, cioè aveva vinto il Bene ancora una volta ... e la Vecchiaccia Maledetta, forse memore di qualche sentimento che aveva provato in gioventù, socchiuse gli occhi cisposi e lagrimosi, e soffiò sulla candela spegnendola … Quel che era fatto era fatto: non si poteva più tornare indietro.

La Leggenda racconta che gli innamorati scomparvero per sempre dentro al buio notturno, stretti nel calore freddo di quell’abbraccio mortale. Sarebbero rimasti così per sempre attraversando il confine dei Luoghi e del Tempo che a nessun Umano è dato di conoscere e comprendere ... pena la Morte e la fine dell’Esistenza.

“Saranno felici ?” aveva chiesto in precedenza la Madre alla Strega.

“Credo proprio di si.” le aveva risposto lei senza guardarla in volto, e senza aggiungere nient’altro di più.

Sopra al Ponte, fra l’Aldiquà e l’Aldilà rimasero quindi il Diavolo e la Maga, con lo Spirito Buio che le diede appuntamento alla notte dell’ormai prossima Vigilia di Natale per ottenere “il saldo in Anime” che avevano pattuito.

Qualcosa non funzionò però ... La Vecchiaccia Maledetta crepò morendo nell’incendio della sua casa, e quindi non potè mai presentarsi sul Ponte per saldare il suo debito col Maligno ... Da allora, si dice, che ogni anno a Natale un Gatto Nero attenda inutilmente sul Ponte del Diavolo sperando che prima o poi qualcuno gli venga a portare quanto gli spetta ... Sono trascorsi secoli e non è ancora accaduto, ma non si sa mai … Chissà ? Potrebbe anche accadere.

Non ci credete ?

Provate allora ad andare a Torcello, ad osservare l’acqua sotto all’arcata dell’antico Ponte … Noterete che è sempre insolitamente immota, liscia e quieta a differenza della rimanente acqua di tutto il Rio di Torcello.

E avete capito bene anche perché … Perché c’è Lui là sotto disteso nell’ombra, arrabbiato e un po’ arrapato a dire la verità, perché ancora dopo secoli ha la sensazione neanche tanto vaga d’essere stato gabbato in qualche modo da quelle due donne Veneziane.

Attraversatelo il Ponte … ma occhio ai piedi però … che una mano adunca e nera non ve li prenda … E attenti anche a non fermarvi con la barca dentro a quell’ombra apparentemente quieta ma buia che sta di sotto ... Chi si è fermato là non è più tornato a raccontarlo.

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 357

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>