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Le più che sorprendenti Pàtere Veneziane

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Le più che sorprendenti Pàtere Veneziane

Lo immaginavo, ne ero certo … Mi sembrava impossibile che le Pàtere Veneziane fossero soltanto dei semplici manufatti decorativi immessi sui muri di Venezia, quasi voluttuarie piastrelle decorative da bagno o da cucina. Hanno, invece, uno splendido significato nascosto ... E’ stato bellissimo e interessantissimo scovarlo secondo me.

Non mi convincevano, infatti, le un po’ scontate, scarne e quasi banali definizioni che ho sempre letto sulle Pàtere: “Pietre erratiche … Bassorilievi di Vizi e Virtù”. Mi pareva pochetto: una spiegazione un po’ ridotta “Preteresca, da Sacrestia, da entourage devozionale Cattolico”. I contenuti delle Pàtere sono stati a lungo “letti” come rappresentazione dei Principi della Dottrina e del Simbolismo Cristiano dei primi secoli.  Si diceva che la frequente associazione sui muri delle Pàtere con Croci e Dexterae Domini Benedicenti rafforzasse e confermasse quel loro significato Cristiano-Cattolico ... Chissà perché si tralasciava di ricordare, ad esempio, che più che spesso le Pàtere mostravano anche Luna e Sole oltre che tutta una serie di Animali più o meno fantasiosi. 


Da più parti ho letto: “Le Pàtere sono oggetti Veneto-Bizantini zoomorfi, fittomorfi o antropomorfi di significato oscuro, o ispirate a Simbolismo Paleo-Cristiano e Mitologia Greca. Rappresentano: felidi, uccelli, pavoncelle o pennuti simbolici affrontati, in atto di bere da un vaso centrale o di beccare sommità di steli interposti a motivi vegetali … Aquile, Leoni o Grifi in atto di ghermire una Lepre o un Coniglio”; “Trampolieri o Uccelli, Pavoncelle, Colombe con colli attorcigliati, affrontate, Grifoni a controdorso o attorcigliati su Canidi, o in atto di darsi un mistico bacio … Sono: “La Colomba che simboleggia l’Innocenza, il candore spirituale, la Santità, l’Amore e molte altre umili virtù” … “L’Aquila, il Leone o un Felide sopra un Agnello o un Equino, o una Serpe con un Pesce nel becco, o un Leone che lotta con un Canide o un altro animale”:  il Coniglio sopra un Leporide è la Lussuria … Un Canide sopra a un Leporide rappresenta: “la Forza Divina che domina la Lussuria”.… L’Aquila ad ali spiegate che sovra un Cervide o un Leporide, è “l’Anima del Credente” o la “Superiorità della Virtù che perseguita il Vizio”….“Galli o Conigli affrontati”: sono i Galli della “Vigilanza e della Luce”… L’Elefante o un Grifone sopra un Elefante, sono: “I fantasiosi Grifoni affrontati con becchi congiunti con due opposti significati: “in senso buono: il Salvatore, Cristo nella sua doppia natura umana-divina); in quello contrario: “il Demonio e gli ipocriti” ... Draghi addossati, e Aquila su Quaglia o pennuto, Leone, Lupi o Leone su Bue o Pecora … due Leoni, tre, quattro con una sola testa” o un “Aquila solitaria o ad ali spiegate” un Centauro che suona flauto, delle Arpie: “Creature mostruose di donna con corpo d’uccello in groppa a cavalli: sono i Sette Peccati Capitali … I Trampolieri rappresentano: “la Pietà filiale e la Riconoscenza” … Il Basilisco “allude al Demonio e ai Peccati della vista”... La Civetta è: “l’Avarizia” … Il Serpente è: “lo Spirito del Male” … Il Leone o un Canide che azzannano un Cavallo o un Bovide, o un Palmipede con pesce nel becco indicano: “la Forza Divina che domina e vince”… Il Pavone è simbolo mistico della “Fede, di Morte, Risurrezione e Vita Eterna” … con coda a ruota sopra a un globo indica: “il Creato”, mentre Oche a becchi congiunti e colli attorcigliati significano: “la Concordia” ... Pavoni affrontati che si abbeverano a Fontana, sono: “le Anime che si dissetano in Cristo Fontana della Vita, il Battesimo e l’Eucarestia.” … Un Uomo azzannato da un Leone rappresenta: “L’Umanità assalita dal Male e dal Peccato”... Una donna a cavallo che lotta contro un Leone; un uomo in groppa a un Leone che suona flauto; un uomo che lotta contro un Leone, sono: “la lotta fra il Bene e il Male” … Uccelli, Canidi o Gallinacei addorsati o affrontati su fogliami, o che mangiano Uva: sono la Pace e Prosperità, o se sopra un Calice o Vaso, o addorsati a un Albero, sono: “l’Albero della Vita” ... o Anime ammesse al Banchetto Eucaristico …”

Non mi convincevano molto queste spiegazioni: sapevano da forzatura … Ma che Albero della Vita ? mi dicevo perplesso ...Le Pàtere credo debbano significare qualcos’altro.

Leggevo ancora: “Le Pàtere sono a motivi zoomorfici spesso lavorati a fiori, con viticci intrecciati e grappoli d’uva, fioroni a forma di Loto, pigne e ramaglie: motivi fitomorfici”… Ramaglie decorative ? … Anche no.



Anche l’opposto entourage culturale laico non ha mai dato chiare spiegazioni sulle Pàtere, si accontentava solo di descriverle: “Raffigurazione di Miti e Simboli Antichi … Lupo che azzanna l’Agnello … Felide che sovrasta Canide … Trampolieri o Pavoni attorcigliati o affrontati e Vegetale … Pavone che beve alla Fontana della Vita …” e tutto il discorso si fermava là.

Nessuna spiegazione plausibile di quei singolari manufatti sparsi ovunque in giro per Venezia: “Le Pàtere Veneziane sono eleganti decorazioni artistiche di completamento e supporto come gli archi, le mensole e i barbacani … Sono formelle, dettagli architettonici di tipologia molto variegata tipiche di Venezia … Solitamente rappresentano complesse figure di animali, o Vegetali-Naturali, simboli d’Arti e Mestieri, Insegne di Botteghe e persone ... Sono rappresentazioni zoomorfiche con funzione apotropaica, superstiziosa e scaramantica, che nella mente dei Veneziani servivano a tenere lontani Demoni e Spiriti Maligni.”

Secondo altri: “Le Pàtere sono rimasugli Romani o tondi scultorei di fattura Romanica o di Scuola Veneto-Bizantina: lapidi funebri, insegne di rivendite di generi d’uso comune quotidiano come il pane, il pesce e la carne … Al pari delle Formelle sono decorazioni di forma diversa e di contenuto analogo risalenti per la maggior parte al periodo fra il 900 e la fine del 1400 ... Sono sculture erratiche che ricoprono la Città Lagunare un po’ ovunque con mera funzione decorativa. Sono “erratiche” per il loro vagare di tempo in tempo di facciata in facciata, e da edificio a edificio, oggetti che nel 1800-1900 hanno assunto un valore vintage con numerose imitazioni.”

 


“Le Pàtere Veneziane sono un numero straordinario di scudetti rotondi o poligonali con figure allegoriche infissi sui muri di chiese e palazzi.Nel suo più semplice e immediato significato la parola Pàtera significa: “disco” per lo più di creta, in forma rotonda … Rappresentano la prima immagine della Terra ... Sorprende vederci incise figure strane di animali, accoppiamenti bizzarri di oscuro significato. Il loro significato probabilmente corrisponde a una Summa Teologica, o appartiene a una Conoscenza Superiore, una Gnosi di Scienze Segrete delle cose … Le ruote sovrapposte rappresentano probabilmente il Mondo Sensibile e Soprasensibile, armonizzato nella figura dell’Arcangelo Michele: mediatore di Luce e del Cristo stesso … Oppure riportano elementi delle Visioni Profetiche, rappresentano i “Quattro Elementi”: il Toro emblema della Terra, il Leone del Fuoco, l’Aquila dell’Aria, il Cherubino dell’Uomo o dell’Acqua ... I Quattro Evangelisti … Oppure l’Intelligenza, l’Amore, la Luce, la Saggezza e il Progresso...”

“Le Pàtere Veneziane rappresentano plasticamente Mostri, Animali ed Eroi fantasiosi fra fogliami, che lottano tra loro simboleggiando il conflitto interiore dello Spirito Umano, la Concordia della Famiglia, o il Catalogo tradizionale dei Vizi e delle Virtù … La Lepre, ad esempio, rappresenta il Vizio Capitale della Lussuria, della Sensualità e della Concupiscenza.”

Sentivo queste spiegazioni sbagliate, o perlomeno incomplete e inesatto ... Talvolta rasenti al banale in qualche occasione.

 


Qualcuno ha provato a contare e classificare i bassorilievi delle Pàtere Veneziane: sono più di 2.000 ... Sono quasi sempre manufatti in Pietra d’Istria o Marmo Greco di forma circolare di dimensione variabile tra 20 e 80 cm di diametro, e fino a 10 cm di spessore … Talvolta sono dentellate o racchiuse in cerchi, o sono “a formella”rettangolare o profilata ad arco. Si trovano spesso concentrate su case e palazzi come se fossero un vero e proprio “catalogo, un campionario, un’antologia di qualcosa” ... Per i Greci la parola “Pàtera” si riferiva di solito a un oggetto-coppa-tazza rituale, una specie di calice da brindisi augurale ... Non potevano avere quindi solo un significato meramente decorativo e ornamentale, o da souvenir devozionale e da Favoletta Catechetica.

E finalmente l’hanno scoperto !

Le Pàtere sono state, anzi sono ancora: delle Mappe Astronomiche e Stellari ... degli Atlanti di significati Cosmici, rappresentazioni di congiunture Astronomiche rilevabili annualmente in Cielo. Mostrano quasi graficamente: raggruppamenti di Stelle e Costellazioni: che appaiono e scompaiono, salgono e scendono e si sovrappongono nel Cielo Sidereonotturno Veneziano e non.

Per intendere: sono oggetti associabili a una Bussola, ai Portolani, alla Rosa dei Venti, a una Meridiana o un Astrolabio. Sono come delle “pagine di un Atlante da leggere e interpretare”, la sintesi di una competenza e di un “sapere viaggiatorio” tipico di categorie soprattutto Mercantili e Marinare ... Sono ancora: delle sintesi Calendariali e Astronomiche, dei richiami all’Orologio Cosmico Stagionale assimilabili allo scandire dei Mesi dell’Anno, segni che richiamano l’orientamento cercato durante la Navigazione o nei Viaggi via Terra-Deserto.

Avete letto giusto … Le Pàtere sono dei Scenari Astronomici, delle sintetiche planimetrie delle Costellazioni del Cielo… molto precise per di più. Delle vere e proprie rappresentazioni molto dettagliate di quanto soprattutto: Marinai, Mercanti, Esploratori e Viaggiatori Veneziani sapevano “leggere e riconoscere in Cielo”. Erano come dei Portolani Celesti: dei “quadri stagionali” a cui far riferimento, che indicavano dei periodi annuali ben precisi: quelli probabilmente più utili e favorevoli al muoversi, navigare e commerciare ... Oppure indicavano luoghi e persone esperti e competenti in quel genere di tematiche e argomenti.

Un Aquila che azzanna un Lèpore, ad esempio: rimanda alle due omonime Costellazioni che si possono riconoscere ravvicinate in alto osservando il Cielo Stellato. Quelli che si notano incisi su certi Animali raffigurati nelle Pàtere: non sono semplici buchetti fatti sulla pietra per evidenziare la pelle o le ali, o richiamare le fattezze del muso di certi Animali. Corrispondono, invece, a precise Stelle del Cielo ... Su alcune Pàtere viene rappresentata anche l’Ecclittica “spartiacque” Celeste mostrandola come un “vegetale verticale che attraversa tutto il bassorilievo dall’alto in basso”. Non si tratta quindi di una vezzosa piantina che adorna e completa la Pàtera, ma della preziosa “Linea”immaginaria di riferimento collocata e riconoscibile in Cielo ... Le Pàtere non si riferiscono quindi al Biblico “Albero della Vita”, ma bensì hanno un significato dal sapore specificamente Astronomico e Orientativoper chi le osservava.

Curiosissimo ! Chi l’avrebbe mai detto ?


Le Pàtere si trovano collocate-assemblate in parete un po’ ovunque in giro per Venezia, ma si trovano anche nelle Isole: a Murano, Torcello, Burano ...  E’ curioso notare che sono spesso raggruppate su facciate di Palazzi-Fondaci di Nobili Mercanti, o su case di Navigatori, Esploratori e MarinaiVeneziani… Sulla facciata di Palazzo Da Mula a Murano si riconoscono insolite Pàtere e Formelle che mostrano navi da carico a vele spiegate, Marinai che governano la nave fra onde e Sirene … e poi cacciatori armati col cane che cacciano Lontre … e Castelli, Uccelli, Grifoni, Aquile, Felini e Pavoni affrontati, attorcigliati e sovrastanti altri Animali, e beccanti Vegetali sovrastando Globi ... Un vero e proprio campionario Marittimo e Celeste-Terrestre.

A Venezia, nel tripudio delle splendide facciate e delle Corti interne delle varie Cà o Palazzi Sestierali e di Contrada, ricchi di balconi a bifore, trifore, quadrifore, pentafore, esafore ed ottafore si possono notare insieme a Croci, fregi, stemmi e rilievi d’ogni genere, numerosissime Pàtere immesse nei muri.

Nel Sestiere di Santa Croxe, oltre “all’antologia” di Pàtere di Casa Torres in Fondamenta del Gaffaro, alle Pàtere di Rio de la Caziola non lontano dai Tolentini, a Casa Bortoluzzi in Rio Marin poco distante da Palazzo Cappello, a Palazzo Zane in Campo Santa Maria Mater Domini; a Palazzo Talenti delle Oche a San Giacomo dell’Orio, c’è forse la raccolta più eclatante di Pàtere Veneziane: quelleinfisse in facciata e sulle torricelle del Fontego dei Turchi in quella che è stata la Contrada di San Stàe-Sant’Isaia(oggi ospita il Museo di Scienze Naturali). Si possono osservare là raccolte più di 60 Pàtere e Formelle provenienti da San Francesco della Vigna, da Meolo, da Palazzo Donà di San Stin, e da diversi altri Palazzi e luoghi Veneziani.Il Fontego dei Turchiè un vero e proprio Catalogo di Pàtere.



Nel Sestier di Cannaregio, invece: si trovano Pàtere in facciata sulla Casa similgotica Gatti-Cavazza di San Marcuola: la casetta rossa affacciata sul Canal Grande accanto all’imbarcadero … Ci sono Pàtere poi sulla Casa Basso al Ponte de le Guglie, in Lista di Spagna, in Rio di San Girolamo, sul Palazzo del 1500 in Rio e Sottoportego de Cà Widmanna San Canziàn, nella corte interna di Palazzo Van Axel ai Miracoli, sulla facciata di Palazzo Falier sul Rio dei Santi Apostoli, e alla Ca’ D’Oro: la “Casa dorata o Cà dei Doro” antica famiglia patrizia forse ? … un Marco Doro della Contrada di San Salvadòr portò da Costantinopoli il corpo di San Teodoro sotto il Doge Renier Zeno … Ancora Pàtere e Formelle si trovano sulle Case dei Polo in Corte Seconda del Milion a San Giovanni Crisostomo. I Polo si spiegano da se ... Gli archi dei portici esterni della Cà dei Polo sono decorati a spire, cerchi, rosette, ramaglie, animali simbolici, croci e numerose Pàtere … Ci sono Pàtere in facciata, e materiali che si dicono provenienti da Altino e Aquileia in facciata diCà Da Mosto o Palazzo del Leon Bianco a Santa Sofia sul Canal Grande. I Nobili Da Mosto oltre ad essere Senatori e valenti soldati, furono anche celebri viaggiatori e Mercanti, esploratori delle Coste Africane,delle Isole di Porto SantoMadera e Canarie, di Capo Bianco e del Senegal. Sonogiunti alle foci del Gambia, alle Isole di Capo Verdenel 1456, al fiume Casamansa, Capo Rosso, e Rio Grande.  I Da Mosto erano compagni e “colleghi” dei Polo, degli Zeno e dei Caboto: tutta gente che viaggiava alla grande, autori di Diari di viaggio e Portolani.



Nel Sestiere di San Polo si riconoscono Pàtere e Croci sulla Casa-Fondaco-Palazzo dei Donà de la Madoneta e dei Donà dalle Trezze a Sant’Aponal ... Anche la Famiglia Tamossi, Casato Mercantile, aveva Fondaco-Cà al Ponte Storto di San Polo contrassegnato da numerose Pàtere e busti d’Imperatori … Su Palazzo Barzizza di San Silvestro affacciato sul Canal Grande ci sono altri bassorilievi-Pàtere … A Palazzo Bosso o Bosco di San Tomàse ne possono notare altre insieme a un monogramma di Cristo del 1400. E poi ancora: aRialto su Palazzo Dandolo in Riva del Carbon, e in Calle della Passion, o in Calle degli Albanesi ai Frari …. Su Cà Soranzo di Campo San Polo.

Nel centralissimo Sestiere di San Marco si può ammirare un vero e proprio profluvio di Pàtere e Formelle tutto attorno alla Basilica di San Marco… Ce ne sono poi a Casa Nardi in Corte de l’Albero, in Fondamenta Narisi, e a Palazzo Magno in Campiello de la Chiesa a San Luca… Da osservare la facciata dellOsteria-Locanda del Salvàdego in Bocca di Piazza a San Marco… e la Fondamenta di Sant’Apollonia sul Rio di Canonica, la Riva degli Schiavoni, e il Rio e dintorni della Pietà.



A Dorsoduro oltre Canal Grande, ci sono Pàtere sulla facciata della Palazzina Stern a Cà Rezzonico: sull’area un tempo occupata da Palazzo Malpaga andato bruciato … Altre Pàtere con Croce si possono vedere sul Campanile di San Sebastiano, e su Casa Brass in Fondamenta SangianToffetti a San Trovaso ... Superbo e bellissimo è l’ensamble delle Pàtere del Protiro del 1300 dei Carminisul fianco della chiesa verso la Schola Grande e Campo Santa Margherita … e poi ancora: a Cà Foscari, San Nicolò dei Mendicoli, in Calle de la Donzella, e sulle Zattere, a San Gregorio e agli Incurabili.


A Castello dalla parte opposta di Venezia, ci sono Pàtere in Fondamenta de la Tana, su Palazzo Gritti-Badoer affacciato sul Campo de la Bràgora, sulla Palazzina Kress in Campo San Zaccaria, sul Palazzetto Bruni sul Rio de la Pietà… Da non dimenticare: la lunetta del Portale di Palazzo Contarini dalla Porta di Ferro in Salizada Santa Giustina, Palazzo Vitturi in Campo Santa Maria Formosa, e Campo San Daniel, Campo San Lio, San Giovanni in Lateràn, la Barbaria delle Tole ai Santi Giovanni e Paolo.

Diverse Pàtere che individuiamo oggi sono molto consumate, dilavate, quasi cancellate a volte … Molte sono state rubate o sono scomparse. Sono un vero e proprio esempio di una “Venezia che quasi non c’è più”, che va smarrendo nel Tempo tanti suoi preziosi arcani e storici significati.



E’ importante distinguere le Pàtere da altri tipi di Formelle, che sono, invece: Stemmi-Scudi Araldico-Nobiliari, Simboli di Magistrature Cittadine collocati su Ponti, Luoghi e Botteghe, o Insegne-Simboli delle proprietà delle Schole Grandi cittadine, o delle realtà Monasticheo Hospitaliere Veneziane che marcavano le Calli, i Pozzi, le rughe di Case e i Palazzi di loro pertinenza e proprietà ... Una “S.R.” dentro a un tondo, ad esempio, corrispondeva a una proprietà della Schola Granda di San Rocco; una “M” o un “Bòvolo co a Croxe” erano “Segnali” delle Schole Grandi della Misericordia o della Carità; un Leone indicava la Schola Granda di San Marco; il Trigramma Eucaristico: “IHS” indicava appartenenza alle Schole del Santissimo; un “San Lorenzo con la Graticola” marchiava le proprietà del Monastero delle Monache Benedettine di San Lorenzo di Castello; una “Croxe Gemmata sotto a una mano” era il “logo” della Schola dei Mercanti; i vistosi San Giorgio MegaloMartire col Drago messi in parete su certe case, segnavano le pertinente dei ricchi e potenti Monaci Benedettini di San Giorgio Maggiore, o dei Greci di San Zaccaria-San Severo ... Non sono da considerare Pàtere neanche le numerosissime immagini presenti ovunque, rappresentanti Santi e Madonne ... Le Pàtere sono un genere a se stante del tutto originale ... unico ... da non confondere neanche con le immagini della “Dextera Domini” (quel dito benedicente rivolto al Cielo, che simboleggiava la Priorità di Dio, o forse l’intenzione di dare in uso quel locale “per Carità-Amore Dei”). Venezia poi era tempestata e marchiata ovunque con Leoni Marciani grandi e piccoli, per la maggior parte scalpellati via brutalmente da francesi e austriaci a inizio 1800 ... Erano i simboli della “Serenissima col suo Leòn”.



Di sicuro le Pàtere rappresentavano e richiamavano in parte anche agli Antichi Miti, e i Culti Misterico-Paganiche il Cristianesimo ha voluto capillarmente cancellare per secoli etichettando il tutto di “fama Malefico-Demoniaca-Peccaminosa”.

Le Pàtere, invece, mostrano e riassumono meticolosamente nei dettagli le Costellazioni del Leone, di Pegaso, Andromeda, dei Pesci, Cane Maggiore e Minore, dei Gemelli, l’Aquila e tutte le altre ... Sono sintetici Cataloghi Stellari dipinti e scolpiti.

Un Leone che sormonta e azzanna un Cane, ad esempio, rappresenta la congiunzione, il sovrapporsi e il susseguirsi in Cielo di quelle due specifiche Costellazioni … Pavoni e Uccelli che bevono alla Fontana, o che mordono “racemi vegetali”: sono rappresentazioni di precise Costellazioni in Cielo. Le Pàtere quindi non erano e non sono solo “materiale erratico decorativo”, ma significavano e richiamavano piuttosto molte conoscenze orientative usuali dei Veneziani Marinai, Navigatori e Mercanti, che noi di oggi, nonostante i Social, le tecnologie e tutto il nostro enciclopedismo “da Google” abbiamo quasi del tutto perduto.

Solo per citare qualche specifico esempio a caso … L’Aquilache piomba sulla preda sugli Arconi di San Marco, o in Rio della Canonica, sul Protiro dei Carmini, in facciata di Cà da Mosto sul Canal Grande, o in Corte Seconda del Milion a San Giovanni Crisostomo, o in diversi altri posti: richiama la Stella Vega.

La stranissima figura di Donna a forma quasi di Sirenao piuttosto da Foca, che tiene in braccio un Pescesulla Pàtera in Calle de le Strazze: è Andromeda, la Principessa d'Etiopia condannata ad essere divorata dal Mostro Marino: Cetus, il Piscis Boreus del Nord, incatenata a uno scoglio in riva al mare. La Donna-Andromeda dall’unico seno tondo scoperto: cioè la grande stella splendente che la caratterizza, è prossima nel Cielo ai Pesci Boreali Zodiacali ... Tra Andromeda e Cetus in Cielo si osservano i Pesci Zodiacalilegati insieme da “una corda”: cioè dalla linea dell'Eclittica tra Ariete e Acquario... I Pesci ruotano attorno ad Andromeda sull'Equatore Celeste: le stanno sul fianco, in cintura, e sul braccio ... Andromeda sta tra i Pescie l’Arpa di Perseo“il suo soccorritore”, che però deve ancora apparire in quel quadrante del Cielo. 



In Fondamenta di Sant’Ana a Castello e in Seco Marina, non lontano quindi dall’Arsenale Venezianodove ci si equipaggiava, si costruiva navi, e si partiva per affrontare le insidie del misterioso e pericoloso Mare: il Grifone delle Pàtere attacca un Cavallo… in un’altra Pàtera: due Grifoni si baciano controschiena divisi da un Alberoverticale. Quello dei due Grifoni è un altro tema ricorrente su portali, pavimenti, chiese, palazzi, libri e mappe stellari, che ancora una volta evoca uno spicchio ben preciso del Cielo: la Mappa delle Costellazioni dell'Acquario e dell'Ariete, che richiamano il passaggio dall'inverno alla primavera. Uno dei due Grifoni corrisponde alla Costellazione di Pegaso, e accanto a lui c’è un altro quadrupede volante: Equuleus, il Cavallino o Equus Prior, il Cavallo che precede e sorge in Cielo alcuni minuti prima di Pegaso … Tra i due Cavalli alati compare il Cerchio Equinoziale cioè l'Equatore Celeste, il metaforico "Albero" che trascina nella sua crescita da Est a Ovest, il Sole e le Stelle che sbocciano lungo i suoi rami invisibili. 



La linea nelle Pàtere in forma d’Albero tra i due Grifoni indica di sotto la rotta verso Est, e di sopra la rotta dell’Ovest.  I due Grifoni insomma: richiamano un movimento, un'azione temporale da compiere …. Equuleus Cavallo Minore appare per primo in Cielo seguito poi da Pegasus o Equus Alter che lo tocca, cioè lo bacia. Il punto di contatto fra le due Costellazioni è la Stella Enif: “il Naso”in Arabo, cioè: Epsilon Pegasi, la stella più luminosa della Costellazione di Pegaso… Più sotto  i Marinai  e i Viaggiatori Veneziani sapevano che appariva e si poteva riconoscere: Algenib, cioè: “Al Janah-l'Ala o il fianco di Pegaso”, e Markab: "la sella", e più sotto ancora: “la testa di Andromeda, cioè la Stella: Alpheraz: l'Ombelico del Cavallo”.  Sulla radice dell'albero-corda centrale, si riconosceva poi la stella Al Risha, che era considerata la Stella dell'Equinozio di Primavera: cioè del tempo buono, la congiunzione astrale adatta per partire. Gli Arabi la denominavano: “la corda del pozzo”, perché l’intendevano come un nodo, una puleggia, una carrucola che alzava il movimento della Costellazione dei Pesci su nel Cielo.

Bellissimi gli Arabi e il Mondo Astronomico Orientale ! Immaginare una carrucola nascosta in Cielo, che tira su altre Costellazionicome il secchio dell’acqua da un misterioso pozzo scuro sotto alle Costellazioni del Leone e di Pegaso ed Equus, non è cosa da poco.

Ci vuole una stupenda immaginazione ! … e grande acume nell’osservare.

Le bestie delle Pàtere quindi non si mordono, e non sono animali, ma Stelle-Costellazioni che “si toccano”, cioè: s’incrociano e susseguono in Cielo ... Sulle Pàtere non c’è rappresentata alcuna lotta fra Vizi e Virtù a suon di morsi, ma solo gli atavici movimenti Stellari dell’immenso Fenomeno Celeste.



Le Pàtera messe in muro a Castello realizzate nel 1100-1200 rappresentano quindi le Costellazioni di Pegaso ed Equus: cioè una rotta commerciale ben precisa da Est a Ovest, parallela al Circolo EquinozialeCeleste... Se non è una mappa questa ? … Gli orizzonti dei processi stellari del Cielo che li procedono, guardano, e scorrono verso Ovest provenendo da Est: rispecchiano altri itinerari da seguire via Mare e Via Terra: di sotto sul Pianeta ... E’ tutto un procedere e susseguirsi quello indicato dalle Pàtere: richiama lo scorrere della Storia anche a Venezia: come succede fra Notte e Giorno, e col Sole e laLuna, e il Tempo scandito dal CalendarioCivico e Religioso…. Certe congiunture-schemi Celesti, erano quindi vere e proprie mappe da consultare, proficue per partire e andare, viaggiare, esplorare e commerciare.

Sono impressionanti certe rappresentazioni particolareggiate delle Pàtere, sono talmente coincidenti e precise nel descrivere le “situazioni Celesti” da far invidia alle moderne mappe astronomiche moderne.

Pensate ! Le apparenti banali fronde vegetali messe accanto agli animali delle Pàtere: rappresentano “in piccolo” le Costellazioni di Pegaso e di Equus confinanti. Non sono vezzi floreali, germogli e racemi di complemento estetico-decorativo, ma il disegno-mappa sintetico delle Costellazioni che confinano con: “Andromeda a braccia aperte ad abbracciare i Pesci, e con la stella Alpheraz rappresentata dal seno scoperto della figura”, col Pesce del Nord, col Cygno, l’Aquilae il Delfino ... Le immagini delle Pàtere richiamano quindi precise “direttive” da seguire nel Cielo, quasi delle ideali Strade, dei “movimenti”da compiere guidati dalle Stelle, che “si muovono e sviluppano” a loro volta, cioè: salgono-appaiono, crescono o decrescono, e scompaiono come fanno ogni giorno in alto il Sole e la Luna.

Nessuna lotta quindi fra Vizi e Virtù in Cielo, ma: scenario Astronomico, precisa direzione-itinerario-percorso dettagliatissimo indicato dalle Stelle ... Altro che semplici Pescatori, Marinaretti, Mercanti e Naviganti i Veneziani di ieri !

Altro che piastrelle da bagno, figurette, o rappresentazioni di superstizioni demoniache o pagane !

Le Pàtere riproducendo quanto i Veneziani vedevano osservando il Cielo, suggerivano la direzione utile da sapere per navigare e viaggiare. Erano come un “Manuale Astronomico e Stradale”inciso nella pietra: un Google Maps antelitteram, un Tom-Tom frutto di conoscenze culturali e di pratica orientativa che noi di oggi abbiamo quasi del tutto perso, e neanche riusciamo a immaginare:“Le patere veneziane hanno un indubbio contenuto astronomico, sono una sorta di mappe del cielo arcaiche, non volgari ma pratiche, attendibili, espressione dell’esperienza cronica di un popolo di marinai e viaggiatori capaci di spingersi e avventurarsi fino agli estremi confini del Mondo di allora: Marco Polo è il più famoso di una lista di Veneziani molto più lunga ...”

Non è incredibile ?

Potremmo continuare a lungo: l'Aquilache piomba sulla preda può essere ancora la Stella Altairdella Costellazione dell’Aquila che vola e piomba, e sussegue a Vega: la stella più luminosa della Costellazione della Lyra.

Stessa spiegazione per i Canidi e gli Uccelli, il Lupo e l’Agnello: tutte configurazioni Stellari che si susseguono … Suggestioni sintesi importate a Venezia dal Mondo Arabo-Orientale che i Veneziani frequentavano assiduamente.

In queste contesto serve precisare che nel Mondo Arabo-Islamico Orientale, per via delle limitazioni e delle proibizioni dettate dall’Islam, non si poteva rappresentare la figura umana, e tantomeno quella Divina. Per cui si sono cambiate anche in Cielo le raffigurazioni antropomorfiche delle Costellazioni sconvolgendo quello che era l’Atlante Classicodella lettura del Cielo eseguita nel Bacino Europeo-Mediterraneo-Cristiano  La Virgo: fanciulla dell’omonima Costellazione venne trasformata in Covone di grano, l’Auriga sostituito con un mulo. E’ sparito anche Bootes “il Pastore” idealizzato nel Cielo Occidentale con la falce alzata a chiamare il tempo della mietitura, i Pavoni presero il posto della figura dei Gemelli, e una Rosa sostituì la “Gallinella delle Pleiadi” ... Ecco spiegato quindi come mai buona parte delle Pàtere Veneziani rappresentano le Costellazioni come Animali che si sovrastano e surclassano.

Il Mondo delle Pàtere Veneziane in conclusione, va compreso e collocato dentro a un “sentire e una consapevolezza” più ampia vissuta dai Veneziani di un tempo. Le Pàtere erano frutto di un intenso scambio culturale vissuto dai Veneziani che viaggiavano e incontravano Culture Asiatiche, Africane e Orientali molto diverse da quella Europeo-Cristiana. I Veneziani divennero allora depositari di diversi contenuti originalissimi, a volte eterodossi, che riversarono in Laguna traducendoli plasticamente anche in maniera visibile nelle Pàtere immesse in muro nei luoghi dove accadeva il Lavoro, la Riflessione, e l’organizzazione degli scambi commerciali e culturali.

In tutto questo Venezia è stata per davvero “Apertissimo Porto di Mare”, capace di far propri “sentimenti” diversi appartenenti ad altre sensibilità culturali molto interessanti, ricche spesso di profondità e originalità di pensiero inimmaginabili e di elevatissimo spessore.

I Mercanti e Viaggiatori, Marinai Veneziani portarono a Venezia tante cose: non solo le Stelle… Si sentiva che avevano viaggiato, incontrato e conosciuto prospettive filosofiche, esistenziali ed economiche “diverse” dal solito creduto, accertato e nomalmente imposto dal Religionismo esclusivo Occidentale Cattolico.

Bella come esempio, l’immagine della Gru che Marinai, Mercanti e Viaggiatori Veneziani vedevano volare viaggiando e navigando oltre l’Oceano Indiano fino a India, Thailandia e Cina.  Il grido delle Gru che migravano sul Bosforo era un segnale stagionale che indicava l’arrivo dell’autunno e della brutta stagione sfavorevole alla navigazione e ai viaggi. Il passaggio delle Gru marcava quindi il Tempo in cui bisognava tornare e rientrare a Venezia in Laguna ... Non a caso in Cielo si notava la Costellazione della Gru, e sulle Pàtere Veneziane c’è una Gru che becca la coda di un Pesce: il Piscis Austrinus o Notius che faceva parte del gruppo delle Costellazioni del Tropico del Capricorno ricche degli Asterismi “degli Uccelli Meridionali”: Gru, Pavone, Fenice e Colomba di Noè, dove si identificava la grande Nave Cosmica naufragata in Cielo ... Gira e volta si era sempre là con la riflessione: Terra e Mare erano sempre “specchio” di quanto accade nel Misterioso e Imperscrutabile Cielo in alto.



E ancora un ultimo richiamo, e poi concludo ... Un altro dettaglio apparentemente banale presente molto spesso nelle Pàtere Veneziane. Gli Animali, i Dragoni, i Serpenti che si vedono rappresentati sulle Pàtere sono spesso intrecciati, avvinghiati e contorti fra loro, come abbracciati all’inverosimile, strettamente: che di più non si può … Anche in questo caso non mancano le reminiscenze da temi d’ispirazione Orientale. In Asia si è sempre raccontano e celebrato il Mito dell’Incrocio dei Cosmi primordiali, e della Creazione che si rinnova di continuo strettamente legata a Nodi annuali dettati dal Cielo, e dal continuo annodarsi interdipendente di Sole e Luna, nonchè dall’ascendere e discendere degli Astri e delle Costellazioni dello Zodiaco.

Si credeva che in Cielo si annodava strettamente e in maniera indissolubile il Destino dei Cosmi e di ogni Umanità possibile … Inizio e Fine, s’incrociano e congiungono saldamente a tortiglione come Teste e Code, in cerchi infiniti senza Tempo, anzi: seguendo la Ruota del Tempo sempre uguale e sempre nuova, che come un Vecchio senza età non finiva mai di girare, rinascere e risorgere da se stesso.

Ancora nella giungla bellissima delle raffigurazioni Astrali si può vedere anche l’Ofiuco che calpesta lo Scorpione sul finire dell’inverno, quando il Sole si risveglia e libera dalle chele e catene nere mortali che lo imprigionano. Risalirà allora in Cielo accendendo ogni anno la rinascita e la ripartenza primaverile ... anche quella dei Convogli di Galee delle Mude Commerciali di Mercato Veneziane.



Quell’eterno accadimento assomiglia anche a un Serpente sinuoso e avvolgente: simbolo del Male e del Caosprimordiale della tradizione giudaico-cristiana, ma anche metafora in Oriente dei Moti Celesti, della Complessità delle cose, e dell’alternarsi creativo e imprevedibile delle Stagioni. Il Serpente del Mitoè quasi il prolungamento del Celeste Ofiuco o Serpentario delle Costellazioni Celeste “a cui si agganciano dalla curva eclittica, che li forza a ruotare insieme a tutto lo Zodiaco lungo il percorso del Sole” ... Nei Miti della Creazione della Tradizione Vedica, Shiva creava il Mondo cagliando per mezzo di un Serpente la sostanza fluida del Mare Primordiale del Cosmo. In ambito Cinese, invece, FuXi e Nüwa, fratello e sorella, erano Gemelli sopravvissuti al Grande Diluvio, e ripopolavano l’intero Pianeta … Erano rappresentati abbracciati e circondati da Stelle, mentre ridisegnavano la Terra, e i loro corpi terminavano a coda di Serpente intrecciata e spiraleggiante ... come lo erano le immagini di diverse Pàtere Veneziane piene di continui e stretti intrecci spiraliformi, a ricordo degli abbracci Stellari e Cosmici in Alto: oltre l’Umanità e la Storia… Le Pàtere in definitiva erano una specie di Inno alla sequenza ciclica del Tempo e delle Stagioni, un’Enciclopedia delle fasi Celesti che le scandivano propiziando sulla “Terra di sotto”: il Lavoro, la Navigazione e il Commercio, ma anche le aspirazioni dell’Animo Umano ... Oggetti stupendi quindi le Pàtere, davvero curiosi, tutti da riscoprire … e si trovano proprio qui da noi: a Venezia.

Qualcuno potrà forse rimanere un po’ incerto di fronte alle cose che ho detto … Capisco ... Quello del significato delle Pàtere è comunque una tematica che si sta ancora studiando e approfondendo. Non mancherà di sicuro di regalarci ulteriori sviluppi capaci d’incuriosire e sorprendere ulteriormente gli appassionati di “Venezianità”

 Ben venga !




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