#unacuriositàvenezianapervolta
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Pleiadi Veneziane
Dire
di Pleiadi per noi iperattivi e distratti di oggi, con la mente quasi
sempre affaccendata in altre urgentissime faccende, potrà forse sembrare un
argomento “un po’ così”: da biblioteca, da vecchie fole per affecionados
intrufolati-persi in antichità polverose andate. Attizza poi pochissimo, star
lì a provare a “leggere” il Cielo notturno diventato oggi quasi traslucido
e troppo illuminato. Se ne vede ormai poco o niente ... Vale davvero la pena
star lì col naso all’insù ? … o dover andare a imbucarsi chissà dove per riuscire
a individuare decentemente qualcosa ?
Ecco
quindi che anche le lontane Stelline delle Pleiadi, potrebbero essere
forse una cosa noiosa, un po’ ostica da considerare.
E
invece: no … Per i Veneziani di ieri le Pleiadi sono state
importantissime.
I
Polinesiani davano ad ogni Stella del Cielo un nome: le sapevano
identificare tutte fin da ragazzini, e si orientavano abilmente con loro nel
navigare. Usavano le Stelle come bussole, come moderni navigatori, a partire
dalla Stella Polare di turno, che non era la stessa di oggi. Sapete meglio di
me che le Stelle, anche se sembrano ferme, in realtà si muovono nel Cielo. Lungo
il Tempo, qualche millennio fa, sono state “Stelle Polari” sia
Thurban della Costellazione di Bootis, che K Draconis… e
altre ancora.
Sempre
secondo i Polinesiani: Lono Dio del Cielo portava la stagione
delle piogge, e lo annunciava in Cielo col sorgere delle Pleiadi al
tramonto della giornata, quando le Stelle s’arrampicavano faticosamente sulle
spalle del Padre per affacciarsi “in alto” a sovrastare il Mondo
degli Uomini “di sotto”. Quando apparivano le Pleiadi era meglio
non mettersi più per mare e mettere le navi nei porti perché stava per arrivare
di nuovo il “Vento Pulitore” che spazzava con insistenza acque e Isole
portando via “tutto ciò che era vecchio, debole, Morto e secco”.
In cambio avrebbe portato: “Vita, fecondità e novità”.
Di rimando, l’apparizione mattutina delle
Pleiadi in Cielo riapriva la navigazione … Le Pleiadi sorgevano in giugno a
Oriente segnando anche l'inizio dell’anno nuovo. Erano quindi un potente “segnale orario, stagionale e calendariale”
che andava ad influire sulle operazioni quotidiane e commerciali di tutti ... Le
Pleiadi venivano usate come riferimento durante la navigazione notturna e negli
spostamenti fra isola e isola, e quando tramontavano in Cielo iniziava la
ripresa delle attività agricole annuali.
I Maòri della Nuova
Zelanda, gli indigeni di Tonga, delle Isole
Salomone, della Società, e delle Isole Hervey
cantavano danzando che le Pleiadi erano: “i molti piccoli occhi delle Sette Sorelle che scrutavano noi di sotto”… Erano gli occhi delle Makara oMatariki … o di una donna rifugiatasi in Cielo dopo essere
stata violentata da "Wadi Bira": l'Uomo
della Luna ... Un’altra tradizione mitologica raccontava, invece,
che le Pleiadi erano inizialmente un’unica stella molto brillante, che il Dio
Tane invidioso, aiutato da Aumea (Aldebaran)
e Mere (Sirio), “scacciò di sotto”
costringendola a rifugiarsi dentro a un fiume. Mere allora prosciugò il fiume,
e Aumea si lanciò contro di lei frantumandola in diversi pezzi. Da allora la
Stella divenne: Tauòno, cioè: “Le sei”… Le Pleiadi.
In
quella fetta del Mondo quindi, la “Compagnia delle Vergini Matariki” col
loro apparire divideva l’anno in due stagioni: “Matarii i nia” e “Matarii
i raro”, cioè: “I piccoli occhi sopra e sotto”
l'orizzonte erano gli occhi “delle Giovani Ragazze che giocavano con
i Giovani Ragazzi, cioè con le Stelle della Cintura di Orione”.
Mi
direte: “Ma che c’entrano Polinesia e Polinesiani con Venezia ? … Se ne stavano
là in fondo così lontani: dall’altra parte del Pianeta, fuori da tutto e tutti
... Venezia che cos’ha a che fare con loro ?”
E’
vero … ma anche no. Apparentemente c’entrano poco, ma in realtà c’entrano moltissimo
con Venezia, perché i Veneziani di ieri hanno vissuto per secoli completamente immersi
dentro a culture e convinzioni pratiche molto simili a quelle dei Polinesiani
dell’altra parte del Mondo ... Le Culture Umane sono riuscite a incrociarsi e
sovrapporsi molto più di quanto immaginiamo, e anche a Venezia quindi si era
partecipi di concezioni presenti dall’altra parte del Mondo ... pur senza avere
i Sociale, e i cellulari e i mezzi di oggi.
Anche
i Veneziani si attivavano e partivano, o si quietavano rimanendo alla bonaccia in
porto seguendo la buona o la cattiva stagione … e lo facevano seguendo pure
loro il ritmo che “leggevano” scandito nelle Stelle in Cielo. Vorrà
forse dir niente il fatto che l’inizio dell’anno Veneziano, con tutte le cose
che sapete: lo Sposalizio del Mare, la Fiera della Sensa,
la “partenza della Muda” e tutto il resto, veniva giusto a cadere
con l’Equinozio di Primavera ? … e, fatalità: con la “presenza”
delle Pleiadi in Cielo ?
Non
dimentichiamolo: i Veneziani sulle “due Colonne di Marco e Todaro”
in Piazza San Marco misero per molto tempo una Chimera con due
rubini “infuocati” negli occhi che guardavano le “bocche di
Porto”(napoleonino saccheggiatore se li è pappati via). Solo in
seguito quella Chimera venne trasformata nel Leone Alato Marciano… e non solo … Todaro sull’altra grande colonna di fronte pestava
e pesta un Dragone, sintesi di tutta una cultura di stampo
orientale ricchissima di arcani e profondissimi contenuti ... e misteriosi
segreti.
Anche
le Pleiadi“erano quindi di casa” a Venezia, e lo
erano con tutti i contenuti che le contraddistinguevano in quelle epoche e
negli altri luoghi del Mondo.
Provate, ad esempio, ad andare in Fondamenta
Sant’Anna alla fine di Via Garibaldi nel Sestiere di Castello.
Troverete in muro una splendida pàtera(formella) che
rappresenta proprio loro: le Pleiadi, che chiamavano anche “le
Gallinelle”, “la Chioccetta”, “le Sette Sorelle”,
“le Atlantidi figlie di Atlante”, “le
Eptàsteros”: “di sette stelle”, “Le Sette Colombe(pelèiades in greco) che portavano l'ambrosia a Zeus”.
Ma
non solo là … Anche sugli Arconi del Portale principale della Basilica di
San Marco: “antologia di ogni sapere e Mito Veneziano”,
troverete le Pleiadi artisticamente rappresentate in modo davvero
singolare. Sono mostrate “come
ragazzini turbolenti che si arrampicano sugli alberi, depredano i nidi e
spezzano i rami.”, e l’artista ha scolpito perfino la polvere
interstellare “ad arco” delle Pleiadi per visualizzare: “la
Pleiade Maya che scaglia con l’Arco la Freccia dell’Estate” ... Si vede
anche la Pleiade Merope, che porta al collo un pendente con la
lettera greca Gamma: simbolo dell’Equinozio di Primavera.
Stupenda opera !
Me la sentivo che i Veneziani di ieri non
avrebbero mancato di considerare quelle magnetiche e arcane Stelle Pleiadi.
I Veneziani di ieri sono stati di certo meno banali e scontati di noi di oggi,
più lungimiranti e svegli, capaci di vedere in profondità molte cose. Le Pàtere
Veneziane sono espressione diffusa e sparsa di quel sentire e di quella
sapienza viaggiatoria, orientativa e astronomica che furono radicatissime nella
cultura Veneziana. Gli Arconi di San Marco sono poi di un tale
bellezza e pregnanza struggente da far cadere giù la mandibola e la dentiera
per la sorpresa e la meraviglia di chi li guarda. I Veneziani sapevano navigare
non solo le acque e le terre, ma anche i disegni e gli asterismi del Cielo ...
e la sapienza umana.
La Cultura
Veneziana ha fatto propria, come altre Culture, la convinzione che tutto quanto accadeva di sotto in
Terra era sempre continuazione, specchio e riflesso di quanto succedeva in modo
arcano e misterico in alto in Cielo.
Non era affatto una concezione
miracolistica e religiosa, si trattava piuttosto della capacità di riconoscere “nella
complessità in alto” l’ovvia continuazione di quanto accadeva “in
piccolo” nel vivere giornaliero di tutti in Terra. Nel Cielo c’erano
nascoste spiegazioni, indicazioni ed energie che potevano tornare utili “per
gli ignoranti e quasi ignari di tutto che stavano di sotto e in basso”.
Che poi insieme alle Pleiadi in Piazza San Marco non c’era solo quello: c’era di tutto e di più … letteralmente un traboccare d’immagini, richiami, simboli, Miti, suggerimenti e contenuti. Se affinerete un po’ la vista, potrete facilmente riconoscere sugli Arconi Marciani: Perseo col Cavallo Alato Pegaso, Cefeo col Cinghiale, i Centauri in lotta col Dragone: la grande Lacerta Antica(Lucertola)… E ci sono poi riconoscibili “le Aquile del Triangolo estivo”, e i riferimenti alla Stella Deneb: la “Croce del Nord” nella Costellazione del Cigno… Vedrete ancora i Dromedari che “vanno e vengono in Cielo nella Costellazione del Toro”, a richiamare la Stella rossa Aldebaran: “il seguace”, “il corteggiatore”, che cercò di conquistare le Pleiadi portando in dono bianchi Cammelli ... E ci sono poco distanti anche due bimbi paffutelli che litigano fra loro assomigliando adApollocon la lira, e ad Ercole con la clava. Che siano la Costellazione dei Gemini, i Gemelli prossimi alla Costellazione del Toro ?
Credo proprio di si … C’è
di che perdersi osservando e imparando a San Marco: un vero film sapienziale d’altri
tempi … e non è l’unico a Venezia … Ma quanto acuti, avveduti e sapienti erano
i Veneziani Viaggiatori di un tempo ?
Attorno all’immagine delle Pleiadi giostravano
molte altre idee e convinzioni. Nell'antichità quelle Stelle hanno sollecitato moltissimo
la fantasia di tante Culture generando contenuti e immagini che poi si sono
sovrapposte, mescolate, coagulate fra loro e sparse ovunque.
Almeno dal 2.357 a.C, nell’area
Orientale-Asiatica delle Culture Cinese, Araba, Persiana, Indiana, Giapponese e
dei Nomadi del Nepal, le Pleiadi venivano considerate: “la Chioma”; “le Pervis,
Peren o Parur” cioè una delle 28 “case-stazioni”
della Luna della Tigre Bianca dislocate fra le Costellazioni … Erano: “Le
Sette Sorelle, le Fanciulle dell'operosità”, “Mao, Mau o Maou”,
“la Gang”, “Al-Najm” cioè “La Costellazione” per
antonomasia ... Con le Iadi erano: “Mas-tab-ba-gal-gal-la”,
“I grandi gemelli dell'Eclittica del Sole che si faceva strada fra di loro” ...
Per gli Assiro-Babilonesi e gli Ebrei, le Pleiadi erano “Kimtu, Kima,
Kimah”: “il Grappolo, il Gruppo”… Nel Biblico Libro
del Profeta Amos si legge: “Lui
che fa le Sette Stelle e Orione.”, e nelLibro di Giobbe: “Puoi
tu incatenare la dolce influenza delle Pleiadi, o perdere i legami di Orione?”
Nel “Libro delle Chiavi della
Conoscenzadi Enoch” si
legge ancora:“Le Pleiadi
rappresentano la chiave per la protocreazione fisica: sono l’inizio galattico
della famiglia Adamica Fisica … la culla e il trono
della nostra coscienza.”
Insieme adOrione, pensavano
che le Pleiadi fossero “la Porta … la Soglia” ... Nell’Era
delle Pleiadi l'anno iniziava a novembre: “Mese delle
Pleiadi” che culminavano a mezzanotte, mentre dall’altra parte del
mondo la stessa cosa accadeva in Giugno ... I Re di Persia non respingevano le petizioni
del Popolo durante “il Tempo Magico delle Pleiadi” ... Le Pleiadi
erano ancora: i “Sette Temibili Guerrieri che portavano tempeste e danni sul
Mondo di sotto” … “Sette cognate e un cognato", che quando
sorgevano di notte aprivano un accesso temporale sulle montagne attraverso il
quale si potevano vedere e incontrare gli antichi parenti ... erano: “Nakshatra
e Krittika”, cioè "i coltelli" della rabbia e testardaggine
delle “sei Madri del Dio della Guerra Skanda… le Stelle del fuoco di Agni: Dio
del Fuoco Sacro".
Secondo le scritture Buddiste la nascita
del “Sacro Bambino” sarebbe dovuta accadere “quando la
stella del fiore brilla ad est” ... Buddha, fatalità, nacque nel 563
a.C. a metà maggio in coincidenza con la levata eliaca delle Pleiadi.
Nel 1300 scriveva Hafiz di Persia:
“Ai tuoi poemi il cielo affisse la Perla Rosata delle Pleiadi come
segno d’immortalità.”
Nell’Africa Egiziana e del Sud, nel
Deserto, e secondo “il Credo” di molte tribù Africane, le Pleiadi
erano “Athur-ai”: “Le Stelle di Hathor dalla testa di mucca, che
donava il seme della vita”; oppure erano “Chu o Chow”,
cioè: “la Dea Nit o Nut”,“la Navetta”, la“Dea del Cielo, la Grande Madre Divina col corpo di donna posto ad arco sulla
terra che toccava con mani e piedi”. Secondo lo stesso Mito:Nutingoiava il Sole ogni sera
partorendolo di nuovo la mattina seguente in un eterno ciclo di Morte e Rinascita
... Le Pleiadi erano le “Stelle
dell'aratura” ma anche del Destino di tutti.
Gli stessi contenuti
hanno poi viaggiato, e vennero poi trasposti, allargati e attribuiti in Grecia
alla Dea Atena, e a Minerva a Roma.
Secondo
la Mitologia Greca, le Sette Sorelle figlie
di Atlante e Pleione erano le Ninfe delle
Montagne: le Oreadi nate sul monte Cillene in Arcadia. Si
chiamavano: Asterope, Merope, Elettra, Maya, Taigete, Celaeno e Alcyone
... Erano le nipoti di Giapeto e Climene, e parenti strettissime:
sorelle o cugine delle Iadi ... Secondo una versione raccontata da Igino
nel I° secolo d.C., le Pleiadi erano, invece: “Le Compagne Vergini diArtemide
Dea della Caccia ... Orione, il gigante cacciatore focoso, le inseguì per
tutta la terra costringendole a fuggire per tutta la Beozia, finchè gli Dei impietositi
le trasformarono prima in Colombe e poi in Stelle del Cielo, dove finì anche Orione
condannato ad inseguirle in eterno senza mai poterle raggiungere.”
Il
nome Pleiadi probabilmente derivava da “peleiades” ossia: "stormo
di Colombe", o più semplicemente poteva significare: “pléion” cioè: “di
più” perché le Pleiadi erano un gruppo numerosissimo di Stelle ... Il nome
poteva riferirsi anche a: “plein” cioè “Navigare”, e questo di
sicuro richiamava il fatto che determinavano il tempo meteorologico, e orientavano
chi viaggiava ... Euripide nel quinto secolo a.C. le citava come “orologio
notturno”.
Tolomeo, Al-Sūfi, Dante e Galileo nel “Sidereus
nuncius” del 1610 riferirono delle Pleiadi … Scriveva Esiodo
nelle sue “Le opere e i giorni”: “Quando sorgono le
Pleiadi, figlie di Atlante, incomincia la mietitura; l'aratura, invece, al loro
tramonto. Queste sono nascoste per quaranta giorni e per altrettante notti;
poi, inoltrandosi l'anno, esse appaiono appena che si affili la falce.” …
e ancora: “Ma se della navigazione pericolosa il desiderio ti prende,
sappi che quando le Pleiadi, la forza terribile d'Orione fuggendo, si gettano
nel mare nebbioso, allora infuriano i soffi di tutte le specie di venti. E non
è più il tempo d'avere la nave sul fosco mare ...”
E il Poeta Arato di Soli nei “Fenomeni
e pronostici” diceva: “... e sette vengono quelle chiamate
per nome: Alcione, Merope, Celeno, Elettra, Sterope, Taigete e l'augusta Maia ...
Un inverno molto burrascoso porterebbero le Pleiadi al loro ritorno.”
In Grecia seguendo “il Ciclo delle
Pleiadi in Cielo”, si celebrava la “Festa del lavaggio delle
vesti”, e si eleggevano i nuovi Magistrati Achei ... Ippocrate Medico
greco, invece, divise idealmente l'anno in quattro stagioni, ciascuna dominata
da una posizione delle Pleiadi in Cielo: l'inverno iniziava quando le Pleiadi tramontavano
nell'alba; la Primavera iniziava con l'Equinozio e terminava col loro sorgere
eliaco; l'Estate durava fino al sorgere della Stella Arturo col Sole; mentre l'Autunno
terminava col tramonto eliaco delle stesse Pleiadi.
Nel suo trattato “Sulle
epidemie”, ancora Ippocrate, disse che quando le Pleiadi
correvano in Cielo nelle ore notturne, accadevano febbri ardenti e molti morivano.
E Omero, lo ricordate nell’Odissea
vero ? Quando Ulisse partì dall'isola di Calipso:“Lieto del vento,
drizzò le vele il luminoso Odisseo. Così col timone guidava sapientemente il
cammino, seduto: mai gli occhi cedevano al sonno, fissi alle Pleiadi e a Boote
che tardi tramonta ...”
I Greci furono anche
quelli che idearono la storia della "Pleiade oscuratae perduta":
leggenda che si diffuse anche fra i Giapponesi,
i Daiachi del Borneo, gli indigeni della Costa D'Oro Africana del Ghana, e gli Aborigeni
dell’Australia … “E’Elettra”, diceva alcuni: “che
ha il volto velato in segno di lutto per la distruzione di Troia” ...“E’ Merope” dicevano altri: “Che si vela, nasconde e s’inginocchia umiliata
perché siconsiderava
meno bella delle altre, e si vergognava d’essere stata l'unica delle Sette Sorelle
ad aver sposato un basso criminale mortale: il Re di Corinto”
...“E' Celaeno la Pleiade Velata, che è caduta fulminata
in Cielo … o forse Alcyone.”
Mille spiegazioni, ma senza conclusiva risposta
… Forse qualche Pleiade si oscurava ogni tanto perché ci passava davanti
qualche pianeta.
Forse però … Di certo è significativo che
gli antichi si erano accorti di quella Stella che compariva e scompariva ogni
tanto.
Virgilio chiamava
le Pleiadi: “Atlantidi del mattino” mettendo in guardia il
contadino dal seminare il grano prima dell'epoca del loro tramonto … Le
Pleiadi erano: “Vergiliae o Sidus vergiliarum”
cioè “Le stelle della primavera … dell'Abbondanza … della bella stagione dei fiori annunciata
dalla Pleiade Maya” quella da cui derivò il nome del mese di Maggio.
I Celti Europei associavano
le Pleiadi alla Morte, al dolore e al trapasso del Funerale
perché mentre festeggiavano il Giorno dei Morti e di
“All Hallows' Eve”, cioè “Halloween-Vigilia di Ognissanti”,
le Pleiadi apparivano in Cielo ad Oriente nel crepuscolo dell’Alba … Nel 1600 a.C., le Pleiadi vennero rappresentate abilmente
nel Cosmo del Sole e della Luna sullo Scudo di Nebra ritrovato in Germania:
le immaginavano come “pulcini intorno a una chioccia”… Nel
Medioevo la sinistra apparizione delle Pleiadi venne dirottata e interpretata
come data utile per il Sabba delle Streghe: il “Black Sabbath notturno”
con leorge profane e Demoniache che a quelli dell’Inquisizione piaceva
tanto immaginare e ipotizzare.
In America poi: Ujuxte e Takalik Abaj del Guatemala e della Cultura di Monte Alto, Seri, Quechua delle Ande e Aztechi di Monte Alban in Messico e dell’America Centrale riconoscevano di sicuro le Pleiadi in Cielo. Inserendole nei loro misteriosi e precisissimi calendari le chiamavano “Tianquiztli”: “Le molte”, e “Cmaamc”, cioè: “Sette donne che stanno partorendo”, e “collca”: “il magazzino” che richiamava l’abbondanza del tempo del raccolto ... Sulle Pleiadi “girava il Calendario”, che veniva puntato e segnato quando esattamente ogni 52 anni solari le Pleiadi apparivano puntualmente sul “quinto punto cardinale” o zenith del cielo a mezzanotte precisa ... Non a caso le Pleiadi si vedono raffigurate e incluse sulla parte bassa della celebre “Piedra del Sol”, e si pensa che la Piramide del Solea Teotihuacan siano state costruite in allineamento con la “mezzanotte delle Pleiadi in Cielo”.
Mamma che ròba
!
Quando
tornavano di nuovo ad apparite le Pleiadi, gli Aztechi costatavano
che anche per quella volta il mondo non era finito. Per questo inscenavano
allora una speciale cerimonia che chiamavano: la “Danza del Nuovo Fuoco”,
con la quale erano convinti di associarsi a quel movimento cosmico di misteriosa
rinascita solare espresso dalla presenza delle Pleiadi.
Anche i Maya
consideravano le Pleiadi attentamente, perché circa 60 anni dopo la famosa apparizione
ombra del Serpente Piumato di Chichen Itza sulla piramide di Kukulcan
nell’equinozio di primavera, riconobbero allineate con lo stesso centro
anche le Pleiadi. Era in quelle occasioni che si pensava si aprisse la Grande
Porta-Corridoio d’accesso della Via Lattea che spalancava
e portava nel Regno dell’Aldilà e dei Morti come passando
attraverso una passarella magica
interiore.
Si celebrava e festeggiava la comparsa
delle Pleiadi anche alle Hawaii… I Lakota, Kiowa e Cheyenne
le cantavano danzando legandole alla storia della “Mateo
Tepe”: la Torre del Diavolo delle pianure del Wyoming nordorientale. Raccontavano:
“Ci furono Sette giovani donne nubili che s’allontanarono per giocare ...
Vennero inseguite da Orsi Giganti, perciò per mettersi in salvo scalarono la
cima della Montagna pregando lo Spirito delle Rocce di salvarle. Il Dio allora,
ascoltando benevolo la loro supplica, permise alla Torre rocciosa di crescere
fino a toccare il Cielo, e da lì bastò un niente, e le giovani Vergini saltarono
in Cielo diventando Stelle, cioè: le Pleiadi ... Agli Orsi non rimase che rimanere
di sotto a grattare le rocce, ferendone visibilmente i fianchi con i loro
micidiali artigli.”
Anche gli Indiani Papago
dell'Arizona basavano il loro anno e i ritmi della loro tradizione
agricola osservando il sorgere eliaco delle Pleiadi che coincideva col tempo
della semina. La culminazione delle Pleiadi nell'alba segnava la fine della
semina, quando stavano sul meridiano celeste iniziava il tempo della caccia al
cervo, e al loro tramonto eliaco si faceva la Festa del Raccolto.
Mi
direte di nuovo: “Ma che c’entra l’America oltreoceanica con i Veneziani
? … Prima di Colombo non c’era l’America, non si sapeva che esistesse.”
Già
… Ne siete sicuri ? … Le Cronache Veneziane, con la massima
disinvoltura, e come se fosse ovvio e normale, dicevano anche di un Mazzorbese
tornato in Laguna tutto tatuato dalla testa ai piedi, e con a fianco una donna “Pellerossa”
abile a trattare pellicce. Il Mazzorbese era reduce dall’aver partecipato alle
scorribande della squadra di Erik il Rosso: il Vichingo… Alla
fine era dovuto fuggire per salvare la pelle dopo che erano scoppiate velenose
faide con i locali per “questioni di donne” … Sempre loro in
mezzo lungo la Storia.
Voglio
dire insomma: che il Mondo di allora era di certo più piccolo di quanto poteva sembrare,
e che i Veneziani erano abituati a spingersi davvero lontano e un po’ ovunque …
Pensate a Marco Polo, ma anche al fatto che i Veneziani erano di
casa ad Alessandra d’Egitto, in Siria, in Persia, e
in tutta Europa, in Russia e fin nel freddo e buio Nord.
Erano davvero senza confini … Non avranno quindi conosciuto e assorbito, e
portato a Venezia tante cose ?
Venezia lungo i secoli con i suoi commerci, ricchezze e idee è stata per davvero Porta spalancata sul Mondo. Intendeva essere: “Caput Mundi” e “Nuova Roma” alternativa e capace anche di surclassare la vecchia e classica Roma. Se il Papa di Romacon San Pietro erano di certo considerati il “numero uno” nel panorama Occidentale, San Marco di Venezia, che era stato discepolo diretto di San Pietro non poteva essere che “il Secondo” agli occhi di tutti … Anzi: visto che Marco aveva prestato voce e mano a Pietro “vecjo Pescaòr” che non sapeva neanche leggere e scrivere … Figuratevi ! Come avrebbe potuto inventarsi un Vangelo e annunciare la Salvezza ai Popoli senza di San Marco ? … Il giovane Marco Lagunare quindi, poteva degnamente primeggiare col suo Mito su quello dell’analfabeta Pietro.
Era
prima quindi Venezia ? … Più del Papa ? … No … o forse anche: si.
Noi
di oggi sappiamo molte cose sull’Asterismo delle Pleiadi,pur avendone quasi perso il“significato vissuto” dagli
Antichi. Le Pleiadi sono un Gruppo di Stelle Circumpolari nella
Costellazione del Toro nell’Emisfero Nord Terrestre dove prevalgono d’inverno,
mentre nell'Emisfero Sud sono un oggetto tipico del cielo estivo. Sappiamo che sono
un Ammasso Aperto(M45 Messier) distante 440 anni
luce da noi … quattro passi …Hannouna massa almeno 800 volte il
nostro Sole, e contengono almeno un migliaio di Stelle Giganti
Blu o Bianche e Nane Bianche e Brune, che si muovono all’unisono
verso sud sud-est a una velocità di 40 km al secondo. Non le vedremo mai sfrecciare
in Cielo però, perché serviranno almeno 30.000 anni perché le Pleiadi si
spostino alla nostra vista quanto il diametro della Luna. Con le Stelle ruotano
e viaggiano nel Cosmo anche diversi protopianeti embrionali che
girano al loro interno interagendo e concatenati fra loro dalla stessa forza
gravitazionale e mareale. Sembra addirittura che ciascuna Stella sia a sua
volta un ulteriore Ammasso-Nebulosa, che noi però vediamo solo puntiforme da
lontano ... Le Pleiadi sono un fitto insieme di Nebulose e AmmassiStellari
incastonati uno dentro all’altro come una mirabile “scatola cinese cosmica”.
Le nove Pleiadi più brillanti sono Giganti
Biancoazzurre di luminosità fra 72 e 1.057 volte il nostro Sole, con masse
3-7 volte, e diametri 2,7-8 volte più grandi della nostra Stella. La maggior
parte sono concentrate in un’ampia zona di sette anni luce, mentre l'intero
gruppo delle Pleiadi si espande in una zona ampia 12 anni luce.
Si è scoperto poi, che la Stella Alcione, detta “la Madre” dai Babilonesi, perchè amata da Posidone, dal quale ebbe Urieo da cui prese il nome la città di Hyria, è in realtà un insieme di ben cinque Stelle: è una Stella Quintupla… Atlante, invece, è una Stella Tripla come Taigete che partorì Lacedemone dando il nome ai Spartani … Elettra, che con Zeus partorì Dardano fondatore di Troia: è una Stella Binaria grande 6,2 volte il Sole, con una compagna che le orbita attorno … Maya, grande circa quattro volte il Sole: la primogenita, la più bella, “la Sanctissima” delle Pleiadi, che da Zeus ebbe Ermes-Mercurio, veniva venerata come la Grande e Feconda Madre: Rhea-Cibele, che diede il nome al mese di Majus, cioè: maggio … Pleioneè una stella variabile che brilla 101 volte più del Sole … Celeno che generò Euripilo, Tritone e Lico che diede nome alla regione della Licia in Turchia, ha luminosità assoluta 96 volte il Sole, mentre Sterope: madre di Enomao d'Arcadia, Re dell'Elide avuto da Ares, splende 72 volte il Sole essendo il doppio di lui.
Merope,
infine, come dicevamo, era la Pleiade “sfigata”: l’unica delle Sorelle
a sposare un mortale: Sisifo, figlio di Eolo, fondatore di Corinto, dal quale
ebbe Glauco, Ornizione e Sinone. Per questo Merope era sempre umiliata,
inginocchiata, mortificata e velata … tanto da sparire dal Cielo a volte. Di
qui nacque la Leggenda della Pleiade Perduta, che tanto fece
discutere e fantasticare l’antichità.
Si stima che le
Pleiadi“siano giovani”, cioè possano avere qualcosa come 100
milioni di anni … milione più milione meno.
Dov’eravamo noi circa
100 milioni di anni fa ?
Quel che è curiosissimo al di là di tutte queste considerazioni dentro alle quali anche la Civiltà Veneziana viveva sicuramente immersa, è che perfino diversi edifici dell'Antichità erano orientati in direzione del sorgere o del tramontare del fantasmagorico “Nido” e“Culla delle Pleiadi”. Di certo fra 4.380 e 400 a.C., durante l’“Era delle Pleiadi”, molti Templi Greci vennero costruiti orientati in relazione al sorgere e tramontare in Cielo delle Pleiadi ... Il Tempio d’Esculapio a Epidauro, ad esempio, il Tempio di Capo Sunio, il Tempio di Bacco ad Atene, il Partenone, ed altri templi precedenti dell'Acropoli di Atene.
Era
usuale, non eccezionale, allineare edifici e monumenti con gli Asterismi della
Volta Celeste … Una volta gli Antichi, Veneziani compresi, erano un po’
fanatici dei Numeri, della Cabala, delle Geometrie perfette e dintorni ... Come
ricordate: la chiesa di San Francesco della Vigna a Venezia, nel
Sestiere di Castello e del Vescovo, è stata costruita e ricostruita ben due
volte seguendo i dettami, gli equilibri, le proporzioni, e i rimandi del “p
greco”… Stessa cosa vale anche per la Basilica della Madonna
della Salute, che è un gran centone di simboli e numeri.
E
non è tutto … Sarà stato forse solo un caso che le Madonne più antiche
venissero rappresentate con 7 -12 stelle in testa ?
A
tal proposito: qui a Venezia e in Laguna si è parlato molto spesso e a lungo
delle Sante Marie: le “chiese Sorelle” sparse nell’area
della Laguna Veneta: Santa Maria Assunta di Torcello, Santa Maria di
Eraclea (spazzata via e cancellata nottetempo dai contadini locali
per non essere espropriati delle terre dalla Sovraintendenza ai Monumenti),
Santa Maria di Murano, Santa Maria di Jesolo, Santa Maria di Grado, Santa
Maria Formosa, Santa Maria di Malamocco, e diverse altre:“Le
Sante Marie della Laguna: come Stelle” ho trovato scritto.
Che
c’entrassero le Pleiadi ? … Chissà ?
Sarebbe
più che curioso sapere con quali asterismi del Cielo furono allineate tutte
quelle Sante Marie ... Se lo furono ?
Sapete
perché ? … e qui si apre un’ulteriore pagina interrogativa importante … Quasi
tutte quelle Basiliche sorsero sopra a Templi Pagani del Passato sui
quali si sovrapposero i Nuovi Culti cancellando tutto ciò che era vecchio e “pagano”.
“Pagano” indicava l’abitante del luogo: “il Pàgos”,
cioè il residente locale, e non “un Credo Demoniaco malizioso”,
come il Cristianesimo ha voluto sempre far credere. Il Paganesimo non era il Demoniaco
anti Cristiano, ma la “Religio originale del Popolo del luogo”.
Chissà
quali meraviglie di tradizioni e contenuti contenevano e richiamavano quei
luoghi ?
Erano
forse allineati con gli Asterismi del Cielo, come le Piramidi e i Templi d’Egitto,
Stonehenge,
le Piramidi
Azteche e Maya, Newgrange in Irlanda, i Templi di Angkor in Cambogia, o il Serpent
Mound a Peebles in Ohio, e molto
altro ?
Vi
meraviglierebbe se un giorno saltasse fuori che la Basilica di San Marco di
Venezia risultasse allineata pure lei col Cielo ? … Magari con la “mistica
e luminosa Farfalla della Costellazione di Orione” … Chissà ? … Spero
che prima o poi ci sia qualcuno che andrà seriamente e scientificamente ad
indagare su queste cose. Sono certo che ci saranno delle sorprese.
Che si sa, ad esempio, dell’Antico
Tempio delle Lagune che veniva raggiunto da tanti nell’antichità per
via delle sue vantate qualità miracolose e visionarie ? … Dove sorgeva ? A Torcello, ad
Ammiana forse, o in quale altro sito Lagunare ? … E che si sa dei luoghi di culto
preCristiani di Venezia ?
C’è qualcuno che ne parla e ne ricerca forse ?
… Eppure ci sono stati: gli antichi li citavano. Non è vero che Venezia è nata Cristiana
pressappoco verso il 1000, e che prima c’erano in Laguna solo acque disabitate
occupate dai grezzi pescatori e salinari ignoranti. Non è vero neanche che le
Chiese sono state i primi Luoghi di Culto della Laguna … A
Venezia si raccontava, ad esempio, che le chiese di San Silvestro, di San
Giacomo di Rialto, e anche il Tempietto della Pace, che
sorgeva dove oggi c’è la Farmacia dell’Ospedale Civile: l’ex
Convento dei Domenicani dei Santi Giovanni e Paolo, cioè San Zanipolo dei “Domines
Canes”: i famosi Mastini di Dio, i terribili Padri Predicatori e
Inquisitori ... sono state costruite sopra ad antichi Templi Pagani
Lagunari ... La Cripta allagata di San Zaccaria, ciò che
sta sotto a Sal Salvador, così come le Cripte
sommerse o interrate di altre chiese: sono state sovrapposte ad altro ?
Se si: che cos’era ? Chi c’era ? … Che
ispirava ?
Non si sa … La foga della Cristianità nella
sua voglia fanatica d’imporsi ha cancellato e azzerato accuratamente quasi
tutto, e ogni traccia del “retaggio Passato”è andata ... forse …
irrimediabilmente perduta. Pensate, che c’è stata perfino un’epoca, in cui s’intendeva
cambiare anche il nome delle Costellazioni in Cielo
ribattezzandole e rileggendole in chiave esclusivamente Cristiana … Andate a vedere.
Con tutti questi discorsi voglio dire insomma:
che i Veneziani di ieri conoscevano bene, ed erano in un certo senso “affezionati”
e forse anche un po’ “dipendenti” al Cielo. Lo conoscevano quasi
come le loro tasche ... E sapete bene di come in tasche, borse ed economie i
Veneziani fossero afferrati e specializzati: erano dei provetti intenditori.
Sentite,
infine, questo vecchio proverbio delle campagne Bellunesi: “Le brave
filaresse de genaro le va a dormir co le Sette va al punàro.” Le “Sette”:
rieccole ! … Sono ancora loro: le Pleiadi.
Oggi purtroppo, è di moda venire qui a Venezia
per tuffarsi di sotto nei canali buttandosi giù da qualche ponte o da tetto di
palazzo, o viceversa per scalare ubriachi nel cuore della notte le case di
povere vecchie spaventandole a morte, o ancora per vagare nudi, pisciare e
importunare ovunque, accendere fumogeni sui ponti, imbrattare muri, campi e
palazzi, o scorrazzare con le moto d’acqua lungo il Canal Grande, e tanto altro
ancora … Servirebbe che in giro vigilassero come un tempo i temibili Signori
di Notte, o i CapiContrada e CapiSestiere di una volta. Non si
farebbero di certo alcun scrupolo nel prendere qualcuno “pàl copìn”,
e “nel darghe una bèa remenàda” prima di metterli in gattabuia
buttando in canale la chiave ... Il troppo è troppo: guasta !
Perché
tutti costoro, e noi con loro, non ci dedichiamo piuttosto ad alzare gli occhi per
scannocchiare un po’ il Cielo “in alto” uscendo da tanta bassa apatia
e pochezza ? ... Le Pleiadi sono ancora là sopra Venezia.
Proviamo
a meravigliarci ancora di questo allora !