#unacuriositàvenezianapervolta
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"Assunta di Ferragosto ‘23"
Vanno quasi sfrigolando consumandosi nel tramonto le ultime
luci e i minuti di questo giorno Festivo dell’Assunta di Ferragosto 2023 … Ne
sento quasi lo scivolio greve, il sovrapporsi convulso incalzante come di onda,
il librarsi in aria come l’acqua prima di rompersi a schiumare sulla riva …Un
altro giorno se ne sta andando fra emozioni spicciole ma vissutissime e
quotidianità laboriosa qualsiasi.
“Ma che schifezza ha fatto stavolta Tiziano ? Ti
sembra roba da andare a collocare in cima a un Altare ? … Il Maggiore per di
più …”
“Si … Hai
ragione: proprio un obbrobrio … Mai avrei pensato che arrivasse a tanto
un “pennello” così abile ... Peccato …”
“Come si fa a sbattere dentro a un quadro del genere
una popolana paciòca, prosperosa, grossolana e tonda come quella … e dirla una
Madonna … Non ha niente di gentile, interiore e spirituale.”
“A par ‘na dona de San Polo o de Cannaregio … Altro
che NostraDonna: una donna bassa de Contrada.”
“E quell’ispido Padre Eterno in cima ? … El xè
vergognoso … Pàr un sparpagiòn sgarufà … Un mendicante co i pedòci in testa e
sulla barba.”
“E gli Apostoli allora ? … Sembrano quattro imbriagòni
de Rialto … de quelli che nel dopo mezzogiorno spuntano fuori “ròsti” dalle
Osterie e dalle bèttole de San Mattio e San Giacometto … Barcaròli e bastàzi
(facchini) ordinari … cotti dal sole, sporchi … e odorosi di sudore.”
“Che gli sarà mai preso a Tiziano per aver perso tutta
la sua gentilezza raffinata … Che stia male ? … O la vecchiaia gli sta
intoccando la testa.”
“Spero che il Guardian Grando della Cà Granda non si
faccia tanti scrupoli e faccia presto rimuovere quella bruttura ... Ne
guadagneremo tutti nella vista … e torneremo presto a pensare alla Grazia e al
Miracolo come merita.”
“Mmm … Sarà difficile che rimuovano quel quadrone alto
fino al soffitto: è immenso … E’ stato laboriosissimo metterlo su.”
“Già … e poi lo so: il Guardiano e Tiziano sono amici
da una vita … Non gli farà mai quello sgarbo umiliandolo.”
Pressappoco così discutevano due dei cento Frati della
Cà Granda dei Frari nel Chiostro Maggiore girando pigri attorno al
pozzo inondato dal sole … Le donne della Contrada per antico diritto entravano
e uscivano dall’alba al tramonto per attingere acqua buona da quel pozzo, e
strada facendo esprimevano pareri di tono del tutto contrario rispetto a quelli
che dicevano i due Frati.
Fu quasi un’esplosione d’entusiasmo di tutti i Veneziani quando
venne finalmente scoperta, inaugurata ed esposta la grande pala dell’Assunta
che ancora oggi campeggia in mezzo alla Cappella Maggiore dei Frari: l’Assunta
del Tiziano… E ancora ieri come oggi in tantissimi accorrevano da ogni
parte di Venezia per gustare la bellezza che traboccava fuori provocatoria da
quella mirabile opera.
Bellissima davvero … Tiziano non poteva esprimere meglio
l’emozione e il sentimento dei Veneziani di fronte a un Mistero tanto più
grande di loro … Indicibile … Che ne sapevano i Veneziani dei grandi Dogmi
Teologici e Pomposi della Dottrina della Chiesa ?
Niente … I Veneziani uomini e donne erano gente qualsiasi che
viveva la Vita alla giornata, scevri e lontani da grandi elucubrazioni mentali
… In tanti sapevano appena distinguere destra dalla sinistra, non sapevano né
leggere né far di conto … Figurarsi se sapevano intendersene di sproloqui
Dottrinali … Ah ! … Roba solo per Preti e Frati e Monsignori e Cardinali … Che
poteva saperne il Popolo Basso e Bue ?
Solo quel pochetto, quella “làgrema” che cascava fuori e
giù dalle contorte parole dei Predicatori che rimbombavano minacciosi e
incombenti dentro all’eco delle chiese …
La Madonna Assunta … ieri come oggi: “Ma che è ? … Che
vorrà mai dire ?”… Si: un mistero d’accordo … nel senso di una cosa
che non si capisce … Come sempre un’altra febbre, l’ennesimo delirio che colava
giù incomprensibile e lontano dagli innumerevoli altari.
“Per noi del Popolo dei Veneziani: che sia Santa,
Immacolata, Graziosa o Assunta in Cielo che cosa cambia ? … Nulla … Il Cielo
resta sempre come un gran tendone che fa ombra su tutta la Storia dell’Umanità
… Un manto protettivo come da Chioggia amorosa, che però resta lontano dalla
confidenza e dalla comprensione di noi qualsiasi.”
“Noi stiamo da secoli come sulla fiducia … In piedi,
muti e rispettosi sulla porta con cappello in mano e il fazzoletto in testa … Che
cosa accada lì in fondo in quel Sancta Sanctorum occupato da pochi paludati
dorati: chi lo sa per davvero ? … Non è cosa per noi ... E’ una luce troppo
potente e dorata che acceca i nostri occhi … Un banchetto imbandito troppo
sontuoso per noi che viviamo di briciole e di fame.”
“Mamma mia ! … Stavolta Tiziano ha messo noi dentro a
quel quadro … Ha sbattuto in alto sull’Altare dei Frari i Veneziani qualsiasi
senza nome: quelli delle Contrade … e perfino la Madonna è una di noi: una
Veneziana qualsiasi, che sembra quasi vivere e respirare dentro alla tela sopra
alle teste dei Frati e dei Canti Solenni, oltre e più in altro delle volute
profumate dell’incenso e della luce flebile delle mille candele … Tiziano ha
rotto le misure e l’incanto: ha messo Venezia in Cielo a spiegare i trucchi e
le verità di Dio come non mai.”
Sapeste quante e quante volte sono tornato e ritornato a
vedere e rivedere quel capolavoro … L’ho fatto estasiato da bambino a mano
delle Suore rimanendo a bocca aperta la prima volta che me lo sono trovato
davanti … L’ho fatto mille volte ancora in seguito da solo o in compagnia: mai
pago di gustare tanto Bellezza così pregna … Rara … Andateci anche voi ad
assaporarla.
Stragrande Tiziano Vecellio !
Per anni e anni da giovinetto e poi da adulto non ho mancato
di tornare ai piedi di quel capolavoro: sia nel giorno della Festa dell’Assunta
fra Musiche, Liturgie solennissime, Canti stupendi e atmosfere indimenticabili
vicino a personaggi altrettanto indelebili: Albino Luciani, il Patriarca Ce,
che sembravano quasi i continuatori viventi di quel “miracolo” del Tiziano …
Altre volte, invece, sono tornato anche da solo a sedermi sugli stalli bui del
Coro intarsiato dei Frari … E me ne rimanevo là: rapito, quasi avulso dalla
realtà, riconoscendomi quasi in quelle colorate e muscolose figure dipinti
oltre i secoli su quel telero immenso.
L’Assunta di Ferragosto oggi … Siamo sinceri: ha perso buona
parte del suo appeal antico … Quanti “amano” e sentono vive
dentro di se Feste come questa ? … Siamo sinceri: lo ripeto … Stiamo vivendo
un’epoca afflitta dal tramonto del Sacro … checcè ne dicano “gli addetti
ai lavori”, e gli “affecionados di Chiesa, gli irriducibili delle
sacre panche, e i fanatici nostalgici della Santa Parola”… Fuori dal
chiuso protetto dei loro cerimoniali riservati a pochi: quasi sempre rimane
poca traccia di quel “Vivere da Fede, Speranza e Carità” che
tanto strombazzano ma poco interpretano sulla propria carne.
Torno a me … Mi riconosco ieri come oggi in quelle mani
muscolose tese al Cielo, quasi ad afferrare quell’Oltre sfuggente che sta più
su, e troppo “Aldilà” di noi ... Saremo sempre inadatti e
incapaci di esplorare e far nostro quel mistero ultratemporale … Siamo persi in
noi stessi, smarriti nella Storia seppur convinti di determinarla … e il nostro
vivere è troppo giù per poterci far cogliere ciò che sta troppo su.
Quella braccia gesticolanti e tremanti sono simili a un bimbo
che brama di cogliere il regalo o un dolce, esprimono bene la nostra
insicurezza e incapacità di capire e leggere il nostro futuro … Ma non solo
quello nostro di oggi e domani, ma quello di tutta l’Umanità.
Fa ben sperare, invece, quella Veneziana popolana grassoccia
dipinta da Madonna: perché è una risposta che ha saputo darci e dipingere
Tiziano.
Ha voluto lanciarci il messaggio che anche per noi gente
comune è possibile avere la possibilità di cavalcare le nubi, di ascendere dentro
al buio dei misteri, e aprire lo sguardo miope che ci accompagna ogni giorno
spalancandolo su una dimensione che ci circonda, ma non sappiamo di avere.
Dico una mezza bestemmia quasi … Tanto: che ho da perdere ? …
Siamo noi quella Donna Assunta: i Veneziani di ogni epoca e di oggi … Tutti
quelli che non si accontentano di lasciarsi vivere così come viene, ma vogliono
e sentono il richiamo di elevarsi un “pellesimo” in più sulla
nostra solita esistenza … I Misteri Cristiani o no che siano: sono come una petizione,
un appello, uno schiaffo per svegliarci e farci cogliere qualcosa che
solitamente ci sfugge.
Dove va il nostro esistere al seguito dei milioni e miliardi
di uomini e donne che sono esistiti prima di noi ?
Va su … Assunto … Cioè: trasfigurato … Non perso … Sublimato
in un modo che non riusciamo a comprendere perché avvolto dalla nube della
nostra pochezza e grande ignoranza.
Quest’anno non mi recherò oggi a sbirciare ancora attonito
quella magnificenza di Tiziano ai Frari … Sono troppo stanco di tante cose e
per tanti motivi … Non riesco a salire per perdermi dentro alle nubi … Sono
come quelli “apostoloni” sfatti dipinti nella parte bassa del
quadro, che sono troppo ciccioni e grossi per riuscire a cogliere pensieri
troppo più grandi di loro.
Sono Veneziano però, come quelli di allora dipinti … e mi
porto dentro il tepore di questa Festa, che per me è sempre stata ricca di
esperienze e traboccante di preziosi ricordi.
Che cali pure adesso la sera e poi la notte dell’Assunta …
Ricordo che in Montagna un tempo si facevano “i fòghi dell’Assunta”… Ricordo i Cieli tempestati di stelle sopra il nostro grande falò acceso …
Ricordo i contorni neri delle cime e l’ombra scura dei monti avvolti dalla
notte ... Ricordo i fuochi accesi da qualche volto ignoto sulle cime vicine e
lontane a punteggiare il buio di lingue infiammate …Che emozioni che si viveva
in quei momenti vegliando e scrutando la notte … Ancora come quegli“Apostoloni
de le baràcche e dei sottoporteghi” dipinti dal Tiziano, che cercano di
catturare e pigliare il Cielo insieme al senso di se tessi ... Viva il
Ferragosto … e un po’ anche quel che rimane dell’Assunta dei Veneziani.