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Cà Rezzonico … onirico andare.

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Cà Rezzonico … onirico andare.

Esistono ancora alcuni luoghi di Venezia … pochi … sempre meno … in cui ti puoi prendere il lusso di evadere da tutto il resto del vivere, ed entrare come in una capsula temporale di una Venezia di ieri che non c’è più. Sai benissimo che è illusorio, ma è piacevole entrare come dentro a un sogno, e lo si fa consapevolmente lasciando tutto fuori almeno per un po’ … Va bene così.

Cà Rezzonico “risponde” non deludendoti, ti accoglie, e sa darti ciò che vuoi.

Ti regala quell’atmosfera Veneziana del 1700: lussuosa ed elegante, ricca, dorata e luminosa, ma anche quotidiana e spicciola. Una Venezia di persone e famiglie grandi e piccole: d’opulenti potenti e di basso popolino laborioso e servile piegato sui remi, sull’acqua e sulla fatica quotidiana del sopravvivere.

A Cà Rezzonico ti trovi di fronte l’immagine di una Venezia spalancata sul Mondo intero: aperta a tutto e tutti, esotica e dalle mille e una notte, ma anche disposta ad ogni esperienza politica, esoterica, economica, religiosa, sentimentale, gastronomica, godereccia, ludica … Importava tutto a Cà Rezzonico ... A Venezia nel 1700 e nei secoli precedenti c’erano impiantati questi megapalazzi: una sorta quasi di cittadelle dentro alla Città Capitale Lagunare appartenenti a pochi, quelli che erano il clou, l’apice e la sintesi di una Storia desiderabile e solo immaginabile per molti.

I Rezzonico a fine 1600 e durante il 1700 stavano fra costoro, fra i grandi nomi Nobiliari che possedevano tutti gli ingredienti giusti per trovare il successo … la Gloria addirittura. Il loro palazzo era espressione di ciò che erano, di quanto valevano e volevano, e di quel che sapevano fare e costruire … Non erano gli unici a Venezia, ma uno dei Grandi Casati … uno dei tanti.

Ci ripensavo ieri entrando, e ritornando ancora una volta a Cà Rezzonico… Non so perché mi si è presentato in mente proprio quel pensiero … Mi è venuto in mente che il 05 luglio 1758, giorno in cui Carlo Della Torre-Rezzonico divenne PapaClemente XIII° (esattamente 200 anni prima che nascessi io), i Rezzonico di certo toccarono il Cielo con un dito. Ma nello stesso giorno, e in quella stessa circostanza, Vittoria Barbarigo madre del neoletto Papa fece un colpo apoplettico, un infarto per l’emozione forse, venendo a sapere della nomina mastodontica del figlio ... Non arrivò a fine mese.

Per dire quanto contavano i Nobili Rezzonico a Venezia, nell’occasione del funerale della Madre del Papa si costruì un apposito ponte di barche per attraversare dal Palazzo il Canal Grande e traslare così la salma della donna facendo passare l’immenso corteo funebre dei Veneziani.

Successo e dolore insieme quindi: lo splendore massimo e sublime del soglio Papale congiunto insieme con la faccia oscura, definitiva e azzerante della Morte che andarono a bussare insieme alla porta del microcosmo Veneziano dei Rezzonico.

Coincidenze della Storia … ma anche monito a chiunque a considerare ciò che conta e ciò che è solo effimero durante la stessa esistenza.

E’ questa solo una nota circa l’immane storia del Casato dei Rezzonico che non intendo propinarvi.

Papa Rezzonico per le Cronache fu: “uomo mite e affabile, dal carattere retto e moderato, il più onesto del mondo … Un Ecclesiastico esemplare, dai valori puri: devoto, saldo, istruito, diligente.” ... Pudico all'eccesso, tabuista, uno dei Papi così detti “Braghettoni” perché fece ricoprire tutte “le impudicizie” delle statue e dipinti nudi del Vaticano facendo loro sovrapporre e dipingere foglie di fico e mutandoni.

Disturbato dalla richiesta di soppressione del potente Ordine dei Gesuiti espulso ovunque in Europa perchè furoreggiava e abusava in giro per Francia, Spagna, Portogallo, Ducato di Parma e Piacenza, Regno delle Due Sicilie ma anche Sud America dove intendeva istaurare un Regno Papale-Teocratico, Papa Rezzonico si sfogò mettendo all’Indice tutte le opere di quella che riteneva una Cultura troppo Moderna ... Il Re di Portogallo a un certo punto gli rispose richiamando il suo Ambasciatore da Roma, espellendo il Nunzio Pontificio, e “impacchettando” tutti i Gesuiti del Portogallo spedendoli via mare in massa “come dono al Papa” sbarcandoli nel porto di Civitavecchia.

Il Papa Rezzonico Veneziano cercò di barcamenarsi come meglio gli riuscì nella storica faccenda, ma dopo aver convocato un Concistoro per risolvere la questione, se ne morì giusto alla vigilia del grande incontro il 02 febbraio 1769 … Fatalità o avvelenamento ? … Forse anche: si il secondo, anche se provarlo con certezza è un’altra cosa.

Per dirla tutta, i Rezzonico a Venezia si ripresero ben presto dal lutto di famiglia della morte della Madre del Papa. Nello stesso anno celebrarono a Palazzo in pompa magna il matrimonio di Ludovico Rezzonico con una figlia dei potentissimi Nobili Savorgnan ... e così il gran dolore svaporò nella memoria e nei meandri della Storia ... Allo stesso modo passò sotto silenzio anche la scomparsa del Rezzonico Papa.

Il Museo del Settecento Veneziano ospitato oggi a Cà Rezzonico sa davvero offrire singolari emozioni. Davvero dopo le ultime release dell’ambientazione del palazzo, ci si ritrova davanti agli occhi ciò che è stata Venezia in quell’epoca. Si prova quasi la sensazione di passare attraverso, di cullarsi dentro all’atmosfera di quel tempo andato ... E’ piacevolissimo infatti, quasi perdersi lungo l’androne di palazzo, su per gli scaloni che entrano e salgono come nel corpo di quella “creatura”, negli ampi saloni che declinano il vissuto di quella splendida famiglia … Su tutto la Sala da ballo dove ti sembra di udire le musiche e il lieve scalpiccio dei passi leggeri, il fruscio delle vesti, la stretta delle mani fra loro e sui corpi … In alto sul soffitto quasi “esplode” alla vista lo stemma dei Rezzonico: quasi fosse il titolo di quel grande sogno, il nome di quella “regia” dentro alla cui scena si viene a trovarsi … E ancora si percorre l’ombrosa Biblioteca nella parte più discosta, umida e silenziosa del palazzo, e le varie sale, l’Alcova, la Sala dell’Udienza, la Sala da Pranzo… Ce n’è per tutti i gusti: di che perdersi.

I Rezzonico, i Della Torre-Rezzonico ad essere precisini, erano Baroni e Mercantidi metalli originari di Como, con ascendenze Germanico-Teutoniche … Fin da sempre la Famiglia aveva avuto ammanigliamenti religioso-politici con i vertici della Corte Pontificia. Non a caso i Rezzonico divennero Cardinali, Governatori delle Province dello Stato Pontificio, e poi addirittura Papa.  A Venezia non potevano che essere Procuratori, Cavalieri di San Marco, Podestà e Senatori. Insomma anche in Laguna salirono al top del Patriziato Veneziano, al vertice del potere che contava … Anche se in verità lo fecero solo tardivamente: nel 1687.

A dirla tutta: se la comprarono la Nobiltà Veneziana dando a Doge & C i consueti 100.000 ducati, che offrirono parte in contanti e il resto a rate.

All’inizio, fu un certo Aurelio Rezzonico il primo dei Rezzonico ad affacciarsi a Venezia, mentre suo fratello preferì dirigersi a Genova: la concorrenza di Mercato dei Veneziani.

In Laguna Aurelio Rezzonico si fece subito notare non solo per l’abilità commerciale e il patrimonio, ma perché regalò 60.000 scudi all’Hospedàl de San Lazzaro dei Mendicanti: quella che era allora forse la più importante realtà assistenziale di Venezia.  Nello stesso luogo fece costruire anche la Tomba di Famiglia: scelta strategica di sicuro, che non mancò di produrre l’effetto per cui venne fatta.

Nel 1683 Papa Innocenzo XI si servì dei servizi dei fratelli Rezzonico per inviare finanziamenti al Re di Polonia per mettere in scena l’ennesimo episodio della Guerra contro il Turco nemico storico della Cristianità … Nemico vero o fittizio e inventato, sta di fatto che i Turchi in quegli anni stavano assediando Vienna, e “bussando” alle porte dell’Italia.

Non voglio tediarvi … Ogni tanto ieri scostavo appena le pesanti tende delle finestre di Cà Rezzonico ... Fuori c’era Venezia col Canal Grande, con l’acqua, i suoni, le voci e tutte le sue magie. Ieri come oggi: un incanto che si prolunga e conserva, anche se oggi avvilito e sciupato … e questo si sa.

I Rezzonico, che all’inizio abitavano a Cannaregio in Contrada di San Felice in quello che divenne poi Palazzo Fontana, si comprarono e portarono a compimento in seguito lo stupendo Palazzo sul Canal Grande. Accadde nel 1752, un bel pezzo dopo esser diventati Nobili Veneziani, e lo fecero comprando per 60.000 ducati il Palazzo costruito neanche a metà dai Nobili Veneziani Bon ormai andati in rovina economicamente ... Avveduti Mercanti quindi i Rezzonico, ancora una volta … furboni e ricchi ovviamente.

Furono travagliati i lavori di costruzione e completamento del nobile palazzo sul Canal Grande … Nell’estate cadde dall'alto una grossa parte dei cornicioni con cinque uomini sopra. Tre di essi morirono sul colpo, l’Architetto Giuseppe Pedolo si ruppe una gamba e un braccio morendo il giorno dopo, mentre solo uno si salvò dopo avergli amputato una gamba.

Non è tutto … A Cà Rezzonico in questi nostri tempi si è voluto collocare molto di quanto è stato il 1700 a Venezia. Raccolte d’arte, arredi, dipinti sui muri e sui soffitti realizzati da nomi come Tiepolo, affreschi portati dalle Ville Venete di Terraferma, mobili, il giardino, e tanto altro … Tutto concorre a farti viaggiare con la fantasia e l’immaginazione dentro a un mondo barocco e luminosissimo che non è di certo il nostro di oggi.

Mi piace quindi ogni tanto, anche se solo per qualche minuto, tralasciare sulla Riva del Canale di San Barnaba quel che è il nostro abituale “modus essendi, il nostro vestito mentale da 2023” per vestire per qualche istante quella mentalità di ieri: da Venezia del 1700.

E’ illusorio: lo so … Ma è piacevole come Veneziano di oggi leggere il Cosmo dei Veneziani di allora che sapevano abilmente mescolare Religione e Mito Antico, sovrapporre Orientale ed Esotico, e Cineserie, e reperti portati da ogni parte del Mondo … E poi ancora: quei Veneziani di ieri sapevano assaporare bene la Vita in ogni sua forma. Erano smaniosi di Cultura, amavano contornarsi di Bellezza, sapevano divertirsi, sentivano fibrillare la Vita … Apprezzavano anche con i più miseri dei Veneziani il gusto per le Feste, i banchetti e il mangiare, l’amoreggiare e i sentimenti, l’euforia eccitante della danza e dello sballo onirico, l’ebrezza esaltante, estatica ed evasiva della Musica, della Poesia, del Teatro, delle Novità del MondoNovo, e quelle classiche scaturite dalla Religione in tutte le sue forme … Sono tutte sensazioni e capacità d’intendere che noi di oggi con tutta la nostra complessità tecnologica e moderna abbiamo in gran parte perduto, o sappiamo apprezzare poco: solo epidermicamente ... Vedendo tanto a Cà Rezzonico, verrebbe da dire: loro si che sapevano divertirsi, provare sensazioni, leggere tutto quanto accadeva attorno a loro … Insomma: i Veneziani di ieri sapevano per davvero godersi e sentire la Vita.

Bellissima anche la ricostruzione della Spezieria-Farmacia “Al San Marco” collocata all’ultimo piano del Palazzo … Ieri non sapevo più andarmene via tanto ero rapito dal fascino di quel luogo … Davvero un luogo di ieri portato nell’oggi ... E poi attorno c’erano le collezioni d’Arte che ti riempiono gli occhi quasi strappandoti alla realtà … Un tema fra tutti mi ha toccato ieri riassunto nei quadri: il ricorrente riferimento all’Amore in tutte le sue espressioni e forme pagane, occidentali, antiche e moderne: quasi un inno alla carnalità, al Mito e al sapore complesso del Vivere interiore.

Fuori da una finestra improvvisamente mi sono affacciato di nuovo sui tetti di una Venezia spalancata, quasi disposta ad accoglierti appena uscivi fuori da Cà Rezzonico ... Ieri sullo sfondo incalzava, cresceva e lievitava un’incredibile nuvolaglia bianchissima che s’allargava e saliva su quasi come un’enorme panna montata … Spettacolo nello spettacolo che poi a sera si è tradotto in temporale.

Sono uscito infine … più ricco di prima … Chiamatemi pure nostalgico, malato di Venezianità … Fate un po’ voi.

Consiglio però a chiunque di provare emozioni del genere … Da Veneziano ogni tanto mi piace riaffacciarmi a queste realtà Venezianissima. Siamo fortunati ad averla a disposizione, ad averla qua a pochi passi ... I Veneziani si nutrono anche di questo.

Ho finito … So benissimo che in fondo ogni Museo è una finzione, quasi la scena di un set cinematografico.

Però ci sono Musei e Musei ... e quello di Cà Rezzonico è di certo uno “+++”.

Verso metà 1700, le Dame dei Rezzonico erano famose per ritrovarsi spesso nei Casini Veneziani insieme con le Dame e i Mariti Nobili Querini e Zambelli per intrattenersi in conversazione e gioco ... Fra loro presenziava anche il Cancelliere Grande Orazio Bartolini … I Rezzonico avevano in Terraferma diverse Ville a Zianigo, Borella di Bassano del Grappa, Sant’Urbano, e Mira … S’interessavano della gestione della Roggia Rezzonica, che era stata già gestita in precedenza dai Grimani e dai Tommasello. Era la Roggia più lunga di tutte, che scendeva dalla Chiericato sopra Camazzole e passava per i campi di Carmignano, Pozzo, Spessa, Grantorto, Piazzola, Campodoro e Villafranca da dove s’immetteva poi nella Brentella ... I Rezzonico possedevano diversi ettari di terra a Fiesso e Rottanova nel Cavarzerano, e altri a Piacenza d’Adige, e altri ancora in altri distretti del Padovano ... Insieme ai Sagramoso, Miniscalchi, Sceriman, Valmarana, Pindemonte e Buri, i Rezzonico, che avevano allevamenti di cavalli a Legnago, facevano ingenti affari e grandi guadagni fornendo cavalli all’Esercito Asburgico del Quadrilatero.

Palazzo Rezzonico venne scelto per intrattenere a pubbliche spese l'Imperatore Giuseppe II giunto a Venezia nel 1769 ... Nel Salone da Ballo di Cà Rezzonico si allestì “un'Accademia di canto e suono” eseguita da 110 allieve dei quattro Conservatori Veneziani … Immaginatevi solo per un attimo la scena ... da favola.

Infine nel 1810, non prima di aver istituito in proprio favore nella dirimpettaia chiesa di San Barnaba una preventiva ricca Mansioneria di Messe “in sua Memoria, Suffragio e Salvezza”, morì a Venezia nello stesso grande palazzo in Contrada di San Barnaba: Abbondio Rezzonico l’ultimo dei Rezzonico, facendo estinguere il ramo veneto del Casato … La sorella Quintilia, moglie del Nobile Lodovico Widmann, ereditò tutto il patrimonio dei Rezzonico Veneziani.

A Venezia sembrò la fine di una bella fiaba.

Cà Rezzonico secondo me è come un bel film riuscito … di quelli che ami vedere e rivedere. Non ti stanchi mai di riassaporarne i dettagli e le scene, e ne apprezzi il valore, la trama e la bellezza … Mi ritengo fortunato di attraversare a volte sensazioni del genere ... Credo anche di non essere l’unico a farlo: penso sia parte del Vivere … Anche se non è detto che per tutti sia così.

Di certo questa è la“mia” Venezia.


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